L’ultimo caso è segnalato a Catania. Un cane, nei pressi di via Fimia, sarebbe rimasto vittima del veleno. A segnalarlo è l’associazione Teg4Friends Onlus che rivolge un appello ai detentori di animali nel prestare massima cura quando si portano in passeggiate.

Stazionarie, invece, le condizioni di uno dei tra cani colpito dal veleno a Pedara. Si tratta, riferisce la stessa associazione, di una cagnetta trovata nei pressi del cimitero. A quanto sembra presentava una evidente bavazione; un sintomo, quest’ultimo, che potrebbe far presentare ad un princio attivo contenuto in prodotti di sintesi ad uso agricolo.  Si trattava, riferiscono gli animalisti, di una cagnetta innocua.

Una situazione, quella degli avvelenamenti di cani, che si ripete con continuità in tutta Italia. Gli animali che in tal maniera perdono la vita ogni anno sarebbero, secondo l’associazione AIDAA, diverse migliaia. Solo nel corso del 2016 alla stessa associazione sono arrivate oltre 23.550 segnalazioni, ossia 5.700 in più rispetto a quelle pervenute nel 2015.

Di questi circa il 30% sono morti tra atroci sofferenze.

E purtroppo questo inizio anno 2017 i casi di avvelenamento non accennano a diminuire specialmente in Veneto, Sardegna, Sicilia e nella provincia di Brescia in Lombardia. Secondo i dati raccolti da AIDAA sia con le segnalazioni ricevute direttamente sia attraverso la rete di veterinari convenzionati che dai siti internet, sono gia oltre 600 i cani avvelenati di cui almeno la metà morti in questo primo mese di gennaio del 2017 a quali vanno aggiunti gli oltre 2000 randagi uccisi dalla fame e dal freddo in particolare nel centro e sud Italia a causa delle abbondanti nevicate delle scorse settimane.

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