La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta per omicidio sulla denuncia di un collaboratore di giustizia che ha accusato un barelliere di un’ambulanza di avere iniettato dell’aria nelle vene di malati terminali per accelerarne il decesso. Lo scopo sarebbe stato quello di guadagnare sull’intervento di agenzie di onoranza funebri ‘amiche’.
L’inchiesta nasce dopo due servizi della trasmissione Le Iene andati in onda nelle scorse settimane in cui ricostruiva la dinamica. Secondo quanto poi scoperto il decesso avveniva durante il trasporto dall’ospedale alla casa dei pazienti dimessi perché in fin di vita. I casi sarebbero iniziati nel 2012.
Durante le interviste rilasciate ‘Le Iene’ il collaboratore ha rivelato cosa accadeva, poi spinto dall’inviata della trasmissione si è recato in Procura per riferire dei fatti a sua conoscenza.
Carabinieri della compagnia di Paternò, su delega dei magistrati della Dda etnea, hanno acquisito cartelle cliniche nell’ospedale. Dalla Procura di Catania si sottolinea che “l’inchiesta è seria”, ma che le dichiarazioni del collaboratore “saranno sottoposte alle verifiche che il caso richiede”.
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