Una piantagione di droga in casa con un arsenale di armi al seguito. E’ la scoperta fatta a Catania dai carabinieri culminata con un arresto. Ad essere venute fuori ben 7 armi, alcune anche clandestine, e persino reperti di interesse archeologico.
L’operazione dei “Lupi”
Ad operare i carabinieri della “Squadra Lupi” del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania. Hanno arrestato un uomo di 40 anni, catanese, per detenzione di sostanze stupefacenti, detenzione abusiva di armi clandestine, ricettazione e detenzione abusiva di proiettili. L’uomo avrebbe allestito una piantagione indoor di cannabis indica all’interno di un appartamento di sua proprietà, in una palazzina del quartiere di San Cristoforo. Immobile adiacente a quello dove è domiciliato con i suoi genitori.
Cosa è stato trovato nella serra
Nella serra i militari hanno trovato oltre cento piante di marijuana, 30 grammi di marijuana, una pistola semiautomatica Browning calibro 7,65 ed un revolver di colore nero marca “Eig” calibro 38 special. E ancora quattro chili di marijuana, un panetto di hashish del peso di 100 grammi, un fucile doppietta calibro 16, una pistola 357 Massachusetts “Dan-Wesson”. A completare l’arsenale una pistola a tamburo marca “Webley’s” modello 83, una pistola a tamburo 38 special marca “Colt”, tre serbatoi monofilari calibro 7,65, una pistola a tamburo dell’800 priva di matricola e modello, 917 proiettili per arma da fuoco di vario calibro, 260 grammi di marijuana e altri 25 grammi di hashish.
Anche materiale di interesse archeologico
Sono stati trovati anche i frammenti di pissidi ed anfore che sono stati messi a disposizione della Soprintendenza. Dagli accertamenti effettuati è emerso che la pistola a tamburo “Eig”, la 357 Massachusetts e la 38 special erano di proprietà del defunto bisnonno del 40enne. Di queste armi non era mai stato denunciato il trasferimento di detenzione. Mentre il fucile doppietta, calibro 16, la pistola a tamburo, la pistola semiautomatica di colore nero Browning e la pistola a tamburo priva di matricola e modello erano clandestine. L’indagato è ai domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.
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