La regolarità del servizio prima di tutto. Naturalmente si, ma non a discapito di lavoratori e utenti. Tra i problemi, enormi, dell’Amt di Catania mancava solo questo: la rivolta dei lavoratori dopo la nota di esercizio del direttore alla produzione, Isidoro Vitale.

Una comunicazione che stride tremendamente con il termometro che, a Catania, registra 40 e più gradi. Nella nota, si legge nel comunicato di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl trasporti autoferrotranvieri viene detto agli operatori che espletano mansioni di capolinea “che il regolare servizio di trasporto pubblico deve essere garantito anche in presenza di vetture con climatizzatore guasto, per non creare ulteriori disagi agli utenti con ritardi o soppressioni di linea”.

Una disposizione che ha fatto subito scattare la rivolta tra i lavoratori del reparto esercizio, che si sono visti improvvisamente obbligati ad assumersi la responsabilità di immettere su strada vetture non conformi alle normative vigenti. Nella nota, infatti, i sindacati evidenziano come la comunicazione in questione costringa gli autisti a violare il comma 75 del codice della strada, che prevede la circolazione di veicoli corrispondenti alle prescrizioni tecniche ed alle caratteristiche costruttive e funzionali.

“La legge è chiara – tuonano Alessandro Grasso della Filt Cgil, Mauro Torrisi della Fit Cisl, Franco Di Guardo della Uil Trasporti, Giuseppe Scannella della Ugl trasporti autoferrotranvieri – autobus dotati di impianto di climatizzazione non possono circolare se lo stesso è guasto. Si tratta di una forzatura a spese dei lavoratori, che dovranno rispondere in caso di un eventuale controllo da parte degli organi di polizia e che, oltretutto, sono chiamati a svolgere un servizio palesemente contrario rispetto alle prescrizioni impartite dall’Azienda sanitaria provinciale in ossequio alla salubrità ed alle idonee condizioni dell’ambiente di lavoro e del luogo di fruizione dell’utenza.”

Ad alimentare l’attacco delle sigle sindacali nei confronti del direttore non c’è solo la presa di posizione odierna, ma anche la mancanza di concertazione nella gestione dell’attuale stato di emergenza in cui versa l’azienda di trasporto pubblico catanese. “Siamo ormai alla rassegna delle vergogne. Non c’è giorno che passa in cui l’Amt, anzichè fare un passo avanti ne fa due indietro, tra l’indifferenza generale. La società è nelle mani di nessuno e neanche il direttore generale, che auspichiamo da troppi mesi, è mai arrivato. E’ assurdo che si arrivi a costringere il personale ad assumere comportamenti non a norma, esponendolo tra l’altro all’esasperazione degli utenti che pagano ed allo stesso tempo devono avere a che fare con un servizio scadente. Chiediamo, quindi, il ritiro della comunicazione ed un’immediata convocazione perchè si possa discutere e trovare qualche soluzione urgente per garantire alla città di Catania servizi giornalieri che rispondano ai dettami di legge e tutelino lavoratori ed utenti. Diversamente siamo pronti a rivolgerci alle sedi istituzionali competenti per rivendicare questi diritti, ma anche il diritto della città stessa a godere di un trasporto che sia all’altezza del suo nome.”

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