Potremo assistere a concerti all’aperto e non questa estate o dovremo rinunciare del tutto anche agli spettacoli? una eventualità molto probabile e concreta che, però, non allarma solo i giovani fruitori degli spettacoli ma anche e soprattutto chi nel settore opera

Il Covid19, purtroppo, ha fatto calare il sipario sui palcoscenici d’Italia. Una situazione difficile che colpisce non solo gli artisti ma anche gli operatori di spettacolo che, nonostante la tanta auspicata Fase 2, continuano a rimanere nel limbo delle incertezze. Quali, dunque, i tempi di ripresa e le modalità organizzative postume alla pandemia, sono alcune delle domande più ricorrenti.

A tracciare una possibile strada da seguire, Giuseppe Costantino Lentini, direttore artistico di Inside Produzioni che da circa 8 anni si occupa dell’organizzazione di spettacoli, concerti, manifestazioni artistiche e culturali in tutta Italia e soprattutto in Sicilia, portando alla ribalta artisti del calibro di Sarah Jane Morris, Chiara Civello, Francesco Cafiso, Alessandro Quarta, Gegè Telesforo, Antonella Ruggiero, Patrizia Laquidara e Joiyce Elaine Yuille.

“Per ripartire, prima si tutto, non si deve avere fretta – spiega Lentini – perché la stessa fretta potrebbe indurre in errori irreparabili Per ripartire esiste anche tanta tecnologia che potrebbe aiutare ad accedere nelle strutture e location dove si terranno concerti, eventi, cinema, teatro, e via dicendo. Vi faccio un esempio: esistono delle cabine-tunnel di disinfezione ad ultrasuoni che posizionata all’ingresso potrebbe igienizzare il pubblico che vi accede. In questo modo, oltre ad una corretta sanificazione degli ambienti potrebbe davvero essere una soluzione ed accelerare leggermente il periodo delle riaperture”.

Organizzare in spazi all’aperto, stile i drive- in americani, un’ipotesi che si è avanzata ma cosa comporterà?
“L’idea del drive-in live non la vedo molto realizzabile – continua – né tantomeno realistica soprattutto per gli elevati costi di realizzazione e per il non contatto tra pubblico ed artista che insieme sono elementi imprescindibili proprio nel concept di un concerto grande o piccolo che sia. Un concerto live con artista e pubblico ha un fascino unico, una sinergia che sprizza tra loro ed una sacralità non ripetibile in altro modo. Aver auto posizionate in un “grande” spazio con la gente dentro, non è un “concerto”. Per non parlare in termini di gestione degli spazi, delle auto e di tutte le norme di sicurezza. Se si è capito, non mi piace né mi convince”.

Se da una parte bisogna cercare di ripartire prima possibile con certezze dall’altra si pensa a recuperare perdite, stimate secondo i dati di Italia Creativa, raccolti da EY, a quasi cinque miliardi di euro, occupando oltre 169mila persone.

Abbattere o ridurre i costi della SIAE (Società Italiana autori editori) potrebbe essere utile?
“ La SIAE deve rendersi conto del grave problema nazionale – conclude – della chiusura e delle gravi perdite aziendali e venire incontro sicuramente con un ribasso importante dello stesso diritto d’autore e di altre imposte contenute nella realizzazione di un evento di un concerto e quant’altro, facendo un “Focus” su iniziative e idee comuni e creando un tavolo di confronto tra imprese istituzioni, organi competenti collegati a questo mondo. Soprattutto le istituzioni devono essere più vicini alle imprese e per l’appunto ragionare insieme. Condizione fondamentale per far ripartire economie urbane e d’impresa. Questo è quello che auspico, lavorando sempre con la massima professionalità e sicurezza per il pubblico. Se ognuno giocherà una partita individuale non si potrà raggiungere alcun obiettivo”.

Giuseppe Costantino Lentini, lancia un appello per fare fronte comune agli altri colleghi, con la speranza che tutto possa ritornare al più presto alla normalità, e tornare a godere della bellezza dell’arte e della musica in tutte le sue sfumature.

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