Si registra un calo delle denunce delle vittime delle estorsioni nelle associazioni antiracket siciliane. Proprio per questo si sente la necessità di tornare in strada, porta a porta, per sensibilizzare la comunità.

L’iniziativa

Contro le “mafie silenti”, non solo contro la criminalità militarizzata, si batte da sempre l’associazione “Antimafia e Legalità”, presieduta dall’avvocato Enzo Guarnera. Una posizione che è stata ribadita in conferenza stampa, tenuta nella sala giunta del Comune di Catania, in particolare per presentare l’iniziativa rivolta al territorio dal titolo “Passeggiate della Legalità”. Evento che si evidenzia di grande importanza nei confronti di quella che viene definita una “narcolettica Catania da risvegliare”.

Nuove fonti di “finanziamento”

Il presidente dell’associazione “Antimafia e Legalità”, che garantisce assistenza a collaboratori e testimoni di giustizia, nella sua “sveglia” alla città dormiente ricorda che la mafia silente della corruzione e dei colletti bianchi si connota anche per fenomeni finora sconosciuti, diversi dal classico investimento dei proventi illeciti da racket, estorsione, droga. “E’ direttamente finanziata anche da chi, insospettabile – afferma Guarnera -, decide di investire i propri risparmi a tassi più convenienti da dividere, tra il 20 e il 30% in più, con la mafia, invece che nel più povero investimento bancario. Infatti, si registrano a Catania episodi in cui alla cosche mafiose la linfa del prestito ad usura viene da una fonte di risparmio familiare impiegata per un arricchimento illecito, un sistema finora tanto collaudato quanto poco indagato”.

Le passeggiate

La prima “Passeggiata della Legalità” si è svolta venerdì scorso 18 novembre da corso delle Province, sede dell’associazione “Antimafia e Legalità”, e toccando buona parte di corso Italia. La prossima è programmata per lunedì 28 novembre, sempre dalle ore 16,30, stavolta partendo da piazza Iolanda e proseguirà per tutta via Umberto. Tra le altre tappe anche piazza Galatea. L’obiettivo è cercare di scalfire il muro di silenzio, appesantito dal calo delle denunce registrato da tutte le associazioni antiracket.

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