E’ guerra fredda, ma non troppo nella maggioranza di Palazzo degli Elefanti dove, dopo le dimissioni dell’assessore al Commercio, Angela Mazzola, si assiste ad un altro colpo di scena.

Nel pomeriggio si è registrato il cambio del capogruppo consiliare del Partito Democratico: da Giovanni D’Avola, fedelissimo di Enzo Bianco, si passa a Nino Vullo, renziano dell’ala faraoniana.

A palazzo c’è chi inizialmente ha liquidato la vicenda come un naturale turn-over di metà mandato, ma poi tutti hanno sottolineato che si è trattato di una sfiducia vera e propria presentata dai consiglieri Niccolò Notarbartolo, Ersilia Severino e Nino Vullo.

Il tutto, e non ci vuole molto, si inquadra nel braccio di ferro fra l’area che fa capo al sindaco e il gruppo legato a Luca Sammartino e Valeria Sudano.

Il caso ha scatenato un putiferio. Il segretario catanese del Pd, Enzo Napoli, è intervenuto su facebook scrivendo che “alcuni consiglieri del gruppo del PD hanno proceduto ad una illegittima autoconvocazione per svolgere una votazione altrettanto illegittima”.

Napoli aggiunge che è un atto “che non ha fondamento dal punto di vista politico” e giudica  “politicamente pericoloso che qualcuno faccia questi strappi”. Così sentenzia che: “Il Capogruppo del PD al comune di Catania è Giovanni D’Avola a cui va la piena stima e sostegno del PD di Catania”.

La partita è in corso, si attende la prossima mossa.

 

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