- Arriva l’ipotesi di un cyberpark italiano all’ex Cara di Mineo
- Il governo Draghi accoglie odg del 5 stelle Gianluca Rizzo
- Un cyberparco sullo modello israeliano di Beer Sheva
Verso la creazione di un cyberpark italiano all’ex Cara di Mineo. Un altro passo in questo senso è stato fatto ieri a Montecitorio, dove è stato accolto come raccomandazione dal governo Draghi un ordine del giorno del presidente della commissione Difesa della Camera, il 5 stelle Gianluca Rizzo, che mira a guardare all’area del calatino per realizzare un’area di formazione e reclutamento di personale per lo sviluppo di attività industriali nell’ambito della sicurezza cibernetica. L’ordine del giorno inserito dopo il via libera della Camera al disegno legge di conversione del decreto che istituisce l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.
Il Cara di Mineo al centro della sicurezza nazionale
“Sarebbe – afferma Rizzo – un fatto molto importante in un momento in cui l’Italia si dota finalmente di una Agenzia per la cybersicurezza nazionale, fatto di grandissima rilevanza perché finalmente anche il nostro Paese adegua le proprie capacità di difendere gli interessi nazionali anche da questo genere di minacce. Avevo già indicato, durante un altro decreto afferente lo stesso tema nel 2019, l’ex cara di Mineo come area per realizzare un centro nazionale di ricerca per lo sviluppo di attività industriali nell’ambito della sicurezza cibernetica, dell’intelligenza artificiale, della robotica, delle nanotecnologie e delle biotecnologie.”
Cosa prevede l’ordine del giorno del cinquestelle
In base a una modifica proposta dall’onorevole Angelo Tofalo (Movimento 5 stelle), l’Agenzia può promuovere la costituzione di cosiddetti cyberparchi sullo modello israeliano di Beer Sheva, ossia “aree dedicate allo sviluppo dell’innovazione finalizzate a favorire la formazione e il reclutamento di personale nei settori avanzati dello sviluppo della cibersicurezza, nonché promuovere la realizzazione di studi di fattibilità e di analisi valutative finalizzate a tale scopo”. A tal proposito, il governo si è impegnato, come raccomandazione, “a considerare prioritariamente, nell’ambito della promozione della costituzione delle aree dedicate allo sviluppo dell’innovazione descritte in premessa, l’idoneità del sito dell’ex Cara di Mineo, in ragione delle peculiarità dell’area”, come previsto dall’ordine del giorno presentato dall’onorevole Gianluca Rizzo (Movimento 5 stelle), che già in passato aveva proposta l’ex Cara come Beer Sheva.
Un’area importante per la Sicilia
“L’area che si candida ad ospitare il centro – continua Rizzo – è stata per anni il principale indotto economico del calatino, un territorio in cui si trovano due università, due aeroporti, un polo portuale e un’area industriale di primaria importanza che non può restare arido di iniziative. Siano anche gli imprenditori, le università e le istituzioni a dare il proprio contributo, ridando slancio a questa parte di Paese, guardando alle nuove sfide globali che il mondo cibernetico è in grado di favorire”.
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