E’ il momento più commovente di tutte le celebrazioni agatine, quello che i devoti attendono per un anno intero: l’abbraccio di Sant’Agata con la sua Catania.

Stamani, in una cattedrale gremitissima, il rito antico e suggestivo si è ripetuto. L’apertura della cameretta che custodisce il busto reliquiario della Martire e fra lo sventolio dei fazzoletti il primo contatto della Santuzza con la sua gente. Poi la celebrazione della Messa dell’Aurora, quindi l’avvio della processione ‘esterna’ che si concluderà solo a tarda notte.

Nel cerimoniale della festa di Sant’Agata nulla è casuale. Oggi si ricorda il martirio della giovane catanese, un sacrificio che viene ricordato in piccoli simboli dai grandi significati come i fiori rosa che ornano il fercolo. Domani, giorno della solennità dei festeggiamenti i fiori saranno bianchi.

La processione di oggi, il giro esterno, prevede alcuni passaggi particolarmente suggestivi come la Calata della Marina che si svolge in mattinata, poi il transito lungo viale Libertà, via Umberto, via Etnea e l’arrivo, solo nel pomeriggio a piazza Stesicoro dove è previsto il messaggio dell’arcivescovo metropolita Salvatore Gristina alla città.

Poi la spettacolare salita dei Cappuccini, dove un fiume bianco formato dai devoti vesiti col tradizionale ‘sacco’ si inerpica fino a piazza San Domenico. Quindi il giro in via Plescito e il ritorno solo a tarda notte in Cattedrale.

Il fercolo è preceduto dalle Candelore, simbolo della fede nella Santa da parte delle corporazioni, ma tutta la città si ammanterà di bianco e risuoneranno le invocazioni tipiche delle festa. 

Già delle prime ore di stamani i tanti devoti con il ‘sacco’, il tradizionale camice bianco all’urlo “ccu razia e ccu cori, pi sant’Aituzza bedda, ca stà niscennu, cittadini! semu tutti devoti, tutti? cittadini, cittadini, cittadini! evviva sant’Agata”.

Foto di Roberto Buscemi

Articoli correlati