Regione e Comune non comunicano e Catania rischia di perdere i finanziamenti per la bonifica delle discariche abusive e delle aree contaminate del Catanese.
La denuncia è del M5S all’Ars e al Comune, per mezzo della deputata, Gianina Ciancio e della consigliera comunale, Lidia Adorno. Quest’ultima sulla vicenda presenterà un’interrogazione al Comune.
“È scandaloso apprendere – afferma Lidia Adorno – che sull’aggiornamento delle discariche abusive e dei siti contaminati in territorio catanese, l’assessore Fabio Cantarella non abbia fatto pervenire le segnalazioni richieste dall’assessorato regionale che si occupa delle bonifiche. C’è un corto circuito di comunicazione tra Regione e Comune che è scandaloso e sul quale vogliamo andare a fondo: da una parte l’ufficio speciale regionale per le bonifiche dei siti contaminati afferma di aver intimato ‘a tutti gli enti locali’ di rispondere alla circolare con cui lo scorso 21 novembre la Regione ha chiesto ai Comuni di trasmettere, entro il 31 dicembre 2018, i dati aggiornati in merito alle discariche abusive e ai siti contaminati presenti su tutti i territori comunali, dall’altra il Comune di Catania ha confessato di non aver ricevuto alcuna comunicazione dalla Regione”.
“Catania – conclude Lidia Adorno – è in dissesto e rischiare di non poter usufruire dei finanziamenti che prossimamente saranno messi a disposizione per bonificare le aree contaminate, a causa di un difetto di comunicazione interna al centro-destra siciliano, lascia a bocca aperta. Chi tra i due lo confesserà ai cittadini, Musumeci o Pogliese?”.
“È assurdo – rincara la dose Gianina Ciancio – nonostante il Comune di Catania e la Regione siciliana siano governati dalla stessa compagine politica, che i relativi uffici non riescano a comunicare tra di loro, scaricandosi l’un l’altro le responsabilità. Io stessa ho provveduto ad informare la delegazione consiliare 5 Stelle catanese sull’urgenza degli adempimenti richiesti dall’assessorato regionale, ma mi chiedo come mai Pogliese e i suoi delegati non riescano a interloquire, sebbene a capo del governo regionale ci siano i loro amici di partito e di cordata politica”.
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