I Carabinieri della Stazione di Maniace, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno denunciato un 39enne del posto per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Nel paese circolava voce che l’uomo, un bracciante agricolo pregiudicato, avesse “a che fare” con la droga ragion per la quale i militari, nello svolgimento della loro quotidiana attività investigativa, lo aveva inserito tra gli obiettivi sensibili.

Al momento opportuno, pertanto, hanno deciso di sciogliere i loro dubbi facendo una perquisizione all’interessato che, già sull’uscio di casa, ha visibilmente manifestato uno scoramento dovuto anche alla presenza di Ivan, infallibile cane antidroga.

A dire il vero gli stessi militari avevano immediatamente percepito il caratteristico odore resinoso della cannabis tanto che l’uomo, forse per cercare di limitare i suoi inevitabili futuri guai giudiziari, li ha condotti dinnanzi ad una cassaforte occultata in bagno al cui interno erano contenuti circa 140 grammi di marijuana ed un bilancino di precisione, mentre un altro piccolo quantitativo di 5 grammi era nascosto all’interno di un secchio nel balcone.

Ma le sorprese non erano finite perché in un vicino fondo agricolo in contrada Sant’Andrea, di proprietà del suocero del denunciato ma ad uso esclusivo di quest’ultimo, i militari hanno altresì trovato 17 piante di cannabis indica, con altezza fino ad un metro circa, che erano maniacalmente curate dall’uomo con l’utilizzo di ogni tipo fertilizzante.

Continua l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta allo spaccio di droga.
Stamane i Carabinieri della Stazione di Brancaccio hanno arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti E.D., 19enne.
I militari, nel corso di un servizio antidroga nel quartiere Sperone, hanno effettuato una perquisizione domiciliare rinvenendo occultata nel mobilio circa 1,8 chili di hashish, suddiviso in panetti da 100 grammi.
L’arrestato, su disposizione dell’autorità giudiziaria, è stato ristretto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
La droga, che immessa sul mercato del dettaglio avrebbe fruttato fino a 20.000 euro, è stata sottoposta a sequestro e sarà trasmessa al laboratorio analisi del Comando Provinciale di Palermo per le verifiche quantitative e qualitative.

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