E’ cominciato davanti la Corte d’assise d’appello di Catania, con la costituzione delle parti e il deposito di atti, il processo d’appello a Mamadou Kamara, il 18enne ivoriano ospite dell’ex Cara di Mineo che l’8 febbraio del 2019 è stato condannato all’ergastolo perché riconosciuto colpevole di aver ucciso il 30 agosto del 2015 nella loro villa di Palagonia per rapina Vincenzo Solano, 68 anni, e di aver violentato ed ucciso sua moglie Mercedes Ibanez, di 70.
L’imputato si continua a dichiarare innocente. Il procedimento è stato aggiornato al prossimo 5 aprile.
Rientrato in bicicletta nel Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo in cui era ospite, fu bloccato da militari dell’esercito e da un ispettore capo della polizia in servizio nel Cara, insospettiti dai vestiti che indossava, quelli della vittima, troppo grandi per lui.
Tra gli atti dell’Accusa ci sono le indagini e i filmati visionati dalla Squadra Mobile di Catania che lo riprendono mentre esce dal Cara e mentre si avvicina alla villa. E anche una sua polo blu trovata sporca di sangue nell’abitazione dei coniugi, dove furono rinvenuti anche parte di un braccialetto che l’ivoriano aveva nello zainetto dove nascondeva la refurtiva, i suoi pantaloni sporchi di sangue e le ciabatte della vittima.
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