Un nuovo accesso, con l’acquisizione di documenti, è stato eseguito dalla Dia di Catania nel Comune di Aci Catena.

Lo ha disposto il procuratore Carmelo Zuccaro nell’ambito di un’ampia inchiesta sulla gestione di appalti dell’Ente che ha portato, tra l’altro, al fermo, il 10 ottobre scorso, degli allora sindaco Ascenzio Maesano e  consigliere comunale Orazio Barbagallo, poi dimessisi, e dell’imprenditore Giovanni Cerami per corruzione contraria ai doveri d’ufficio. I tre sono agli arresti domiciliari.

Al centro di questa tranche delle indagini della Dia di Catania, che si è avvalsa anche di intercettazioni e pedinamenti, una presunta tangente da 15 mila euro che l’imprenditore, secondo l’accusa, ha consegnato al consigliere comunale, che l’ha poi equamente divisa con il sindaco, per il rinnovo del contratto di fornitura del servizio di assistenza e manutenzione dei sistemi software e hardware del Comune di Aci Catena e l’aggiudicazione del progetto esecutivo ‘Home Care’ finanziato dall’Unione europea con 252.000 euro.

Accertamenti sono in corso anche sulla fuga di notizie che sono emerse dalle indagini e dai comportamenti dei tre indagati che temevano di essere intercettati e dall’ascolto di alcune ‘ambientali’ in cui si preannunciava un possibile arresto degli indagati entro il prossimo novembre.

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