In Sicilia la probabilità di un terremoto di intensità 7 della scala Richter simile a quello registrato in queste ore nel centro Italia è del 99% nell’arco dei prossimi 150 anni. Lo mette nero su bianco uno studio del 2013 dell’ordine dei geologi ripreso questa mattina da un articolo de La Sicilia.
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Un dato profondamente allarmante alla luce di quanto accaduto dal 24 agosto fino ad oggi fra Umbria e Marche, con danni ingenti e numerose vittime a fine agosto. E altre vittime evitate in questi giorni perché le aree sismiche erano state sfollate a causa del terremoto di due mesi fa. Cosa accadrebbe in Sicilia in caso di un simile terremoto dagli effetti devastanti?
La risposta arriva sempre da uno studio del 2013 che aveva analizzato tre tipi di evento in base a parametri scientifici. Se oggi si ripetessero quegli eventi, il quadro – secondo il dossier del Servizio sismico nazionale – sarebbe apocalittico. Catania sarebbe la città italiana con il maggior numero di quelle che nel documento si chiamano “persone coinvolte” ovvero morti e feriti. La cifra fa veramente paura ben 161.829. A questi si aggiungerebbero 136mila senza tetto. Ma le altre cittàò siciliane non stanno meglio. Segue Messina, con 111.622 colpiti e 95.365 sfollati. Siracusa è al quinto posto (63.480 morti e feriti; 49.859 senza tetto), preceduta da Reggio Calabria (84.559 e 74.187) e Foggia (73.539 e 64.468). Pesante anche la stima su Ragusa (32.168 “persone coinvolte” e 27.493 senza più casa), Vittoria (26.399 e 22.835), Noto (10.264 e 8.612) e Pachino (8.278 e 9.245).
Il dossier esamina 10 città-campione in Sicilia. Il bilancio complessivo a livello isolano: 436.347 fra vittime e feriti; 373.544 senza tetto.
Interpellato su queste cifre sempre da La Sicilia l’assessore regionale al territorio Maurizio Croce risponde che ‘ci si sta muovendo per la prevenzione e la Sicilia avrà a disposizione 800 milioni di euro fra Patto per la Sicilia e Fondi Ue per la prevenzione del rischio’. Adesso bisogna solo stare a vedere come saranno usati
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