“La politica, per ora, è un capitolo chiuso per me. Sto facendo un investimento limpido assieme ai miei figli”. Risponde così a Repubblica Giuseppe Castiglione, l’ex parlamentare di Bronte, già vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura nella giunta Cuffaro, sottosegretario alle Risorse agricole nei governi di Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni ed esponente di punta del Nuovo Centro destra di Angelino Alfano e compagni.
Per lui è iniziata una nuova fase della vita, quella da imprenditore. Ma a colpire è il dettore in cuyi ha deciso di investire: la coltivazione di marijuana. Una attività del tutto legale da quando la legge permette anche la vendita della marijuana light.
L’iniziativa è un accordo con una società canadese, big della coltivazione della canapa che ha deciso di investire 500mila euro in Italia, assieme all’impresa della famiglia Castiglione, sottolineando nella nota che annuncia la stretta di mano “l’esperienza trentennale nella politica nazionale e internazionale” dell’ex sottosegretario.
Castiglione ha una quota del venti per cento, le altre le hanno i suoi tre figli Carlo Maria, Paolo e Andrea. I soci stranieri sono quelli della Crop Infrastructure Corp, un’azienda quotata in borsa e proprietaria di 15 marchi di cannabis e dei diritti di distribuzione negli Stati Uniti e in Italia di una linea di oltre 55 prodotti.
Saranno coltivati a canapa cinquantamila metri quadrati tra serre e terreni, in Veneto. Il raccolto sarà destinato alla produzione della marijuana light e all’estrazione degli oli utilizzati nella cosmetica e nella farmaceutica. Il cuore dell’investimento è lontano dalla Sicilia, ma il nord Italia è stato scelto per comodità: le aziende interessate agli estratti di canapa sono soprattutto nel Settentrione e in Svizzera.
Ma l’idea non nasce dall’ex sottosegretario. La mente di questa impresa è il figlio maggiore di castiglione, Andrea, un brillante ingegnere che ha una notevole esperienza maturata all’estero e che parla quattro lingue. Insomma nel restod el mondo queste coltivazioni e produzioni esistono già, perchè sorprendersi qui da noi?
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