Gli ombrelloni restano aperti e le ceneri del falò di Ferragosto sono ancora calde, tuttavia l’atmosfera comincia ad essere quella di fine stagione: quando i titoli di coda scorrono e come in un flash back inizi a ricordare l’estate che sta per lasciarci e organizzi i buoni propositi per un autunno che si prospetta incandescente.
Gli italiani (e noi siciliani) sono ancora in vacanza mentre l’Istat fa sapere che il Paese non cresce e le temperature agostane riescono a malapena a scaldare l’umore di chi leggendo i rapporti non può fare a meno di notare quello zero virgola relativo al Pil nel secondo trimestre 2016. Magari ci si butta sui cruciverba da fare assieme all’amico dell’ombrellone accanto, del resto per dannarsi c’è sempre tempo, così meglio un 12 verticale… E si aspetta che la vacanza finisca per davvero.
E’ certo, però, che questi argomenti non saranno derogati più di tanto e verranno affrontati proprio qui, in Sicilia, in occasione della festa nazionale del Pd in programma a Catania. L’appuntamento, al via dal 28 agosto, anticipa di fatto l’autunno della politica siciliana visto che l’Ars riaprirà i battenti solo il prossimo 13 settembre, ricominciando da quella mini-finanziaria lasciata a metà (anzi molto meno della metà) fra le polemiche dei sindaci e di quanti attendevano risposte certe.
Prima, però, l’universo dem si vedrà alle falde dell’Etna, dove Matteo Renzi & co. certamente rilanceranno i temi del referendum costituzionale che dovrebbe portaci alle urne in autunno. Sebbene il premier abbia fatto capire che l’all-in sulla partita referendaria è praticamente ritirato, l’appuntamento con il voto sulle riforme è certamente il più importante dei prossimi mesi. L’esito sarà determinante in un verso o in altro. Questo lo hanno capito tutti da un pezzo, ma saremo noi siciliani a testarne gli effetti per primi.
La stagione della politica nell’Isola, infatti, proseguirà con le elezioni amministrative dove verrà collaudato il nuovo sistema elettorale messo a punto dall’Ars nei giorni scorsi. Per intenderci potremmo essere i primi ad eleggere un sindaco con il 40 per cento dei voti, visto che il quorum per l’elezione diretta è stato abbassato. Fra le città al voto c’è anche Palermo e fra i candidati c’è anche l’attuale primo cittadino, Leoluca Orlando, che sulla legge elettorale in questione e su quanti l’hanno approvata non è stato per nulla tenero, anzi.
Aspettiamoci, poi, qualche zuffa proprio nella città in cui il Pd celebra la festa nazionale dell’Unità. Le beghe fra le anime del Pd catanese sono state cloroformizzate dall’abbronzante estivo e non è detto che possano riesplodere con violenza proprio mentre gli ospiti dell’happening di Catania si abbracciano amorevolmente come se nulla fosse.
Infine, e saremo già nuovamente a ferragosto, sarà la volta delle campagna elettorale per le Regionali anche se oggi sembra un futuro lontano anni luce.
Ma sì, ributtiamoci sul cruciverba…
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