Da tempo abbandonata a sé stessa, l’area compresa tra via Bernini e Largo Bordighera, nel cuore di Catania, versa oggi in condizioni di degrado estremo. Tra incuria, sporcizia, edifici fatiscenti e presenza di attività illecite, la zona rappresenta ormai un serio problema di sicurezza e vivibilità per i residenti.

L’appello di Pina Alberghina

A denunciare la situazione è Pina Alberghina, coordinatrice cittadina del Movimento per l’Autonomia (Mpa), che lancia un appello alle istituzioni per un intervento immediato e strutturato di riqualificazione urbana.

“La zona del Palazzo Bernini rappresenta oggi une vera emergenza urbana. Da anni assistiamo al progressivo abbandono di quest’area, divenuta terreno fertile per criminalità, incuria e insicurezza. Non è più accettabile lasciare i cittadini in queste condizioni”, afferma Alberghina.

Un’occasione nel nuovo Piano Urbanistico Generale

Secondo la coordinatrice Mpa, è fondamentale che la zona venga finalmente inclusa nei progetti di recupero e valorizzazione della città, specie ora che Catania è coinvolta nel processo partecipato del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG). Si tratta infatti di un’area strategica dal punto di vista urbanistico, inserita tra il nuovo parcheggio scambiatore di piazza Famà e piazza Michelangelo, dove sono in corso importanti lavori di riqualificazione.

“Non possiamo permettere che il contrasto tra aree qualificate e altre lasciate all’abbandono continui ad aumentare; è necessario attivare un progetto integrato, capace di restituire sicurezza, vivibilità e dignità ai residenti”, sottolinea Alberghina.

Proposte concrete per la riqualificazione

La proposta è chiara: attingere anche ai fondi regionali per avviare un piano di recupero che metta al centro non solo la riqualificazione fisica degli spazi, ma anche la tutela ambientale e sociale dell’intera comunità locale. Tra le priorità: maggiore sorveglianza, pulizia, manutenzione e servizi.

Un grido d’allarme condiviso

Il grido d’allarme si unisce a quelli già lanciati in passato dai residenti e dalle associazioni del quartiere, ma finora rimasti inascoltati. Ora, con il PUG all’orizzonte, la speranza è che le parole possano finalmente tradursi in fatti. Il tempo per molti cittadini, è ormai scaduto.