“Le opere in capo al commissario per la depurazione sono destinate negli anni a far cambiare volto alla Regione, in termini di adeguamento alla normativa ma soprattutto per i benefici ambientali ed economici che porteranno. E’ necessario però al più presto un assetto gestionale chiaro e consolidato che oggi manca.  La prima innovazione è la gestione efficiente e programmata di questi impianti”. Così il subcommissario per la depurazione Riccardo Costanza, intervenendo all’evento Ecomed di Catania, nel panel dedicato al futuro del ciclo delle acque in un’ottica di economia circolare.

Situazione attuale disastrosa

“Dove stiamo realizzando gli interventi – ha spiegato Costanza – ci troviamo spesso di fronte a manutenzioni mai fatte, con i comuni che non sono nelle condizioni di vedersi consegnati impianti complessi e la mancanza di gestori cui affidare le opere finite. Questi nuovi depuratori – aggiunge – chiedono un salto di qualità ad esempio del sistema del conferimento dei fanghi e della rete elettrica, che se non c’è porta al rischio di danni o al fermo degli impianti. Manca insomma un sistema gestionale che ci consenta di mettere in pratica i principi di economia circolare, di guardare davvero alla prospettiva depuratori fabbriche verdi”.

In Sicilia in programma 66 opere

Costanza, nel panel moderato dall’ex commissario Enrico Rolle, ha fatto il punto sulle attività in corso della Struttura guidata oggi dal professor Maurizio Giugni, ricordando i “66 interventi di diretta attuazione della Struttura” sull’isola, con un investimento di 1,8 miliardi, di cui uno dedicato a Catania. “Sono cinque – ha evidenziato Costanza – le opere ultimate in Sicilia, tra cui i depuratori di Cefalù e Trabia, 14 i cantieri in itinere, 12 le gare di lavori in corso, sei le opere in fase di verifica, quindici gli iter autorizzativi in corso e 14 le progettazioni”. “Proprio il depuratore di Cefalù – ha spiegato il subcommissario – è un esempio di innovazione, un fiore all’occhiello per efficienza tecnologica e performance di trattamento, realizzato in uno spazio ridotto in una zona costiera”. “Anche l’intero schema di Catania – ha chiarito Costanza – sarà innovativo. Senza però un sistema gestionale forte, lì come altrove, non si riuscirà a superare il gap esistente”.

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