Un uomo di 42 anni, Antonino Cosentino, di San Giovanni La Punta è stato arrestato dai carabinieri della stazione locale in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Catania.

Fa parte dell’elenco di 54 indagati dell’operazione Docks

I fatti che hanno determinato la sua condanna sono inerenti l’attività investigativa svolta in seno all’operazione Docks, eseguita il 4 luglio 2017 dai carabinieri del comando provinciale di Catania su disposizione della direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica etnea, che vide indagate e destinatarie di misure cautelari 54 persone, suddivise tra figure apicali e semplici affiliati della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano.

Cosentino, in particolare, dovrà espiare la pena di 11 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione perché resosi responsabile di associazione finalizzata al traffico illecito ed allo spaccio di sostanze stupefacenti commesso a Catania, Gravina di Catania, Santa Maria di Licodia, Giarre ed Adrano dal febbraio al giugno del 2014.

L’arrestato è stato tradotto al carcere catanese di Piazza Lanza.

A Caltagirone depredavano azienda agricola

 

Intanto, i carabinieri del nucleo Radiomobile della compagnia di Caltagirone, in flagranza di reato, hanno arrestato un 43enne di Carlentini, ritenuto responsabile di tentato furto aggravato.

Nella notte l’uomo, unitamente a due complici, aveva puntato un’azienda agricola sita nella contrada Balchino ma, purtroppo per loro, l’impianto antintrusione collegato ad una società di vigilanza privata, hanno posto le basi per un tempestivo intervento dei carabinieri, immediatamente accorsi.

Il personale della vigilanza privata infatti, riscontrato che era in atto un tentativo di furto, ha avvertito il responsabile dell’azienda e la centrale operativa dei Carabinieri che, quasi in concomitanza, sono arrivati sul posto individuando nei pressi dell’azienda una Fiat Punto condotta da un uomo che, come inizialmente descritto dalla guardia giurata giunta, aveva un faro anteriore ed uno posteriore non funzionanti.

I militari hanno azionato sirena e lampeggianti ma il conducente della Punto, invece che fermarsi, ha inteso sfuggirgli loro ma il suo tentativo è stato reso vano da una manovra a chiusura con la gazzella che ha così loro permesso di bloccarlo.

La perquisizione effettuata all’interno dell’autovettura ha permesso di verificare la presenza di 2 giubbotti ed altrettanti berretti verosimilmente appartenenti ai due complici tuttora attivamente ricercati del 43enne, i quali nel frattempo, dopo aver forzato la serratura di un capannone e tagliato i fili del sistema d’allarme, stavano per razziare all’interno del perimetro dell’azienda agricola un autocarro, una fresa per concime ed un muletto che aveva ancora il motore acceso al momento dell’arrivo dei militari.

L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato posto agli arresti domiciliari in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.