Controlli serrati all’aeroporto di Catania. Durante un’attività di verifica dei documenti ai passeggeri di un volo proveniente da Istanbul, un cittadino del Regno Unito ha esibilto un passaporto britannico in corso di validità.

Gli operatori, però,  si sono insospettiti riguardo alla genuinità del documento e, in particolare, della pagina con i dati anagrafici che non corrispondeva alla norma. Dai controlli effettuati in seconda linea e dagli approfondimenti investigativi svolti tramite gli strumenti in dotazione, è emerso che il documento aveva diverse anomalie proprio riguardanti la pagina anagrafica che non corrispondeva all’originale.

A questo punto, il cittadino straniero, ha deciso di esibire un passaporto marocchino intestato a Bouzekri Garoui  nato nel 1976, una carta di Identità italiana ed un permesso di soggiorno italiano sempre intestati al medesimo Garoui.

Anche in questo caso gli scrupolosi esami delle forze dell’ordine hanno consentito di appurare la falsità del permesso di soggiorno e la provenienza furtiva della carta di identità italiana (rubata presso un comune del nord Italia qualche anno addietro).

Il passaporto marocchino, invece,  dopo il controllo è risultato “genuino”. Il cittadino marocchino, già conosciuto per precedenti legati allo spaccio di stupefacenti e con una inibizione a fare rientro sul territorio italiano a seguito di espulsione, è stato, pertanto, tratto in arresto perché colto nell’atto di commettere il reato. Il passaporto britannico, la carta di identità italiana ed il permesso di soggiorno sono stati sequestrati.

Nella stessa giornata, durante i controlli prima di una partenza verso Londra Luton, è stato tratto in arresto il cittadino cingalese 23enne Thirunavukarasu Kirushnaregan. Stava tentando di raggiungere la capitale britannica esibendo ai controlli di Frontiera un passaporto malese.

L’operatore di Polizia ha chiesto allo straniero se avesse al seguito un altro documento. Il passeggero esibiva una carta di identità malese. Anche questo documento insospettiva l’addetto ai controlli che con l’ausilio delle apparecchiature elettroniche in dotazione all’Ufficio Polizia di Frontiera riusciva ad avere conferma che i suoi sospetti erano fondati. Infatti, la carta di identità comparata con l’omologa originale risultava non conforme, mentre l’attento esame della pagina anagrafica del passaporto malese esibito denotava diverse difformità dallo “specimen”.

Lo straniero, che non parlava e non comprendeva la lingua italiana, con l’ausilio di un inteprete dichiarava di chiamarsi kirushnaregan e di essere un cittadino dello Sri Lanka. I due documenti venivano sequestrati ed anche per quest’ultimo lui il P.M. di turno, disponeva l’accompagnamento presso le camere di sicurezza della Questura di Catania, in attesa del giudizio per direttissima.