Operazione anti estorsione a Catania Nell’ambito di una attività investigativa diretta dlla procura della Repubblica etnea , carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Paternò, il 5 dicembre, arrestavano in flagranza del reato di estorsione Fabio Amoroso di 23 anni, incensurato.

L’arresto veniva effettuato al termine di una articolata attività di indagine, nell’ambito della quale un imprenditore di Biancavilla, costretto da diversi anni a pagare ingenti somme di denaro a titolo di “protezione”, collaborava con le forze dell’ordine.

Successivamente la Procura Distrettuale emetteva provvedimento di fermo del Pubblico Ministero di indiziato di delitto, nei confronti di altri 7 soggetti di Biancavilla, tutti appartenenti alla criminalità organizzata, e gravemente indiziati in ordine al reato di estorsione continuata e aggravata dal metodo mafioso. L’attività estorsiva posta in essere dagli indagati nei confronti del denunciante partiva dall’anno 2012, ma si era progressivamente aggravata con ulteriori e sempre più intollerabili vessazioni e continue richieste di somme di denaro. I fermati sono: Vincenzo Salvatore,Panebianco di 26 anni, pregiudicato; Vincenzo Mobforte di 30 anni, incensurato; Tino Caruso di 38 anni, incensurato; Placido Merlo di 34 anni, pregiudicato; Articò Antonino di 34 anni, pregiudicato; Angelo Santi di 39 anni, pregiudicato; Alfio Ambrogio Monforte di 47 anni, pregiudicato, fermato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, luogo di residenza.

Nei confronti di altri quattro soggetti è stata invece notificata ordinanza di custodia cautelare in carcere per lo stesso reato. Sono: Giuseppe Amoroso di 44 anni, pregiudicato; Gregorio Gangi di 27 anni, pregiudicato; Massimo Merlo di 44 anni pregiudicato; Roberto Maglia di 29 anni, pregiudicato. I provvedimenti cautelari tengono conto di una lunga e complessa attività d’indagine nei confronti di appartenenti al clan “Mazzaglia – Toscano – Tomasello”, attivo nel comune di Biancavilla e considerato articolazione della famiglia catanese “Santapaola-Ercolano”.

I riscontri investigativi svolti, caratterizzati anche da attività tecniche di intercettazioni ambientali e telefoniche, oltre a riprese video, hanno permesso di ricostruire minuziosamente l’azione estorsiva, e di evidenziare i ruoli e le dinamiche del clan biancavillese.

Su disposizione dell’autorità giudiziaria gli arrestati sono stati rinchiusi presso la casa circondariale di Catania Bicocca, ad esclusione di Alfio Ambrogio Monforte associato presso l’istituto penitenziario di Reggio Emilia.

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