L’Osservatorio di Catania dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha reso noto che, a partire dalle 11.25, si registra un’anomalia termica localizzata alla base sud orientale del cratere di sud-est dell’Etna, a circa 3 mila metri, in corrispondenza della quale viene emessa una modesta quantità di cenere.

Inoltre, a causa di una nuova eruzione, una parte dell’Etna è franata sul cratere Sud-Est. L’INGV ha informato che “durante la fase culminante dell’eruzione del 10 febbraio al Cratere di Sud-Est dell’Etna si sono formati diversi flussi piroclastici, soprattutto sul fianco sud del suo cono”.

Infine, dopo la fine dell’attività parossistica avvenuta la notte scorsa, persiste una debole e discontinua attività esplosiva intracraterica.

 

 

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