Denaro in contante e beni per 5,7 milioni di euro sono stati sequestrati a due società con sede a Milano e ai rispettivi amministratori per aver destinato a finalità diverse le sovvenzioni pubbliche dedicate alla crescita del territorio.

Il presidente del Cda del Gruppo Waste Italia s.p.a. (già Kinexia s.p.a.) Pietro Colucci e l’ex ad della Volteo Energie s.p.a. Raimondo Flavio sono indagati per avere distratto le somme di denaro per l’Hotel Hilton di Capumulini.

Con i soldi dell’Hilton di Capomulini acquistata una foresteria a Londra 

La Volteo è un’impresa attiva nel settore delle fonti di energia rinnovabili ed è inserita nel gruppo societario Waste Italia s.p.a., società quest’ultima quotata nella Borsa Italiana.

L’indagine, iniziata nel 2015, è stata incentrata sull’utilizzo dei fondi statali destinati alla ristrutturazione dell’ex “Hotel Perla Jonica”, fiore all’occhiello del borgo marinaro di Capomulini, ad Acireale.

Nel 2014, il rinomato complesso alberghiero aveva attratto l’interesse dello sceicco arabo Al hamed Ahmed Hamed, della famiglia reale di Abu Dabhi, che l’aveva acquistato al prezzo di 33 milioni di euro tramite la società partecipata italiana Item Capomulini srl, con l’obiettivo di costruire un nuovo polo turistico eco-sostenibile denominato “Hotel Hilton Capomulini”.

A fronte di un investimento totale stimato in circa 80 milioni di euro, la società acquirente (Item srl) è stata beneficiaria di uno dei contratti di sviluppo promossi nel 2014 dal Ministero dello Sviluppo Economico per la concessione di finanziamenti europei a fondo perduto in settori strategici per la crescita economica quale è appunto quello turistico.

La nuova struttura alberghiera e congressuale doveva essere realizzata entro la fine del 2015. Il progetto, riconosciuto tra gli investimenti cruciali per il rafforzamento delle aree del Mezzogiorno, doveva essere sostenuto con un finanziamento pubblico complessivo di 24 milioni di euro.

Nel 2014, la Item srl e la Volteo Energie spa hanno stipulato un accordo in base al quale la prima affidava alla seconda la ristrutturazione del complesso edilizio de “La Perla Jonica”.

La Item Capomulini Srl, nel 2015, una volta ottenuto dall’ente pubblico Invitalia s.p.a. un anticipo sul finanziamento, pari a 7 milioni di euro, lo aveva interamente versato nelle casse della società appaltatrice, la Volteo Energie s.p.a., per l’esecuzione dell’opera.

Seguendo le tracce dei movimenti bancari e mossi dal sospetto della persistente fase di stallo dei lavori, i militari della Guardia di Finanza hanno scoperto che la Volteo Energie s.p.a. ha utilizzato parte del denaro pubblico per scopi del tutto diversi da quelli cui era destinato con conseguente danno per l’economia locale che è stata privata di ingenti risorse finanziarie stanziate per la crescita del territorio.

La Volteo, infatti, ha eseguito pagamenti per 2 milioni di euro nei confronti di altre imprese appartenenti al Gruppo Waste Italia spa non impegnate nella realizzazione dell’opera.

Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal Gip di Catania su richiesta della Procura etnea ed eseguito dai finanzieri del Comando provinciale.

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