Una sentenza del Tribunale di Caltagirone rischia di trasformarsi in un vero e proprio terremoto per la Regione siciliana. Riguarda i forestali ed un risarcimento ottenuto da una trentina di loro potrebbe innescare un “processo a cascata” che può portare ad una valanga di ricorsi dal valore complessivo milionario.
Il ricorso della Uila
Tutto inizia da un ricorso promosso dalla Uila siciliana e catanese, su iniziativa del segretario generale Nino Marino. Il sindacato, a conclusione del percorso, ha vinto la battaglia legale dinanzi al giudice del lavoro di Caltagirone che ha riconosciuto il diritto all’indennità professionale per 29 forestali con contratti a tempo determinato. Il ricorso in favore degli operai è stato patrocinato da Mariangela Acquisto, avvocato e segretario della Uila di Agrigento e alla fine il tribunale ha condannato gli Assessorati regionali al Territorio e Ambiente e all’Agricoltura al pagamento delle differenze retributive maturate, oltre agli accessori previsti per legge.
Due sentenze nella giornata di ieri
Il giudice ha emesso ieri due sentenze sulla stessa materia, dichiarando il diritto dei ricorrenti a percepire l’indennità professionale legata all’anzianità che la Regione riconosce già agli OTI, gli operai a tempo indeterminato, sulla base dell’articolo 11 dell’accordo regionale del 27 aprile 2001, integrativo del contratto collettivo per gli addetti alle opere di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria.
“La decisione – spiega l’avvocato Mariangela Acquisto – si fonda sul principio di non discriminazione sancito da una Direttiva dell’Unione Europea. Il Tribunale ha riconosciuto che, non essendo riscontrabile alcuna differenza qualitativa tra le prestazioni rese dai lavoratori a termine e quelli a tempo indeterminato, l’esclusione per i primi dal beneficio dell’indennità professionale costituisce appunta una discriminazione ingiustificata. Entrambe le categorie di operai forestali, peraltro, sono disciplinate dalla stessa normativa regionale e svolgono mansioni sostanzialmente identiche”. “Viene così confermato un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato. La Corte di Cassazione ha più volte affermato che le norme di protezione del lavoro a tempo determinato si applicano anche ai rapporti con le pubbliche amministrazioni, comprese le Regioni a statuto speciale, in coerenza con l’obiettivo della Direttiva europea per la limitazione degli abusi derivanti dalla successione di contratti a termine. Ovviamente, questa è solo una battaglia vinta perché riguarda soltanto ventinove lavoratori della provincia di Catania mentre sono migliaia i forestali nella nostra Isola che si trovano nella stessa situazione”.
La parte sindacale
Per il segretario della Uila Sicilia Nino Marino, che s’è complimentato con Mariangela Acquisto “per la passione e la competenza con cui ha seguito le cause”, la pronuncia del Tribunale di Caltagirone “viene incontro alle legittime aspettative di forestali che, pur contribuendo con la loro esperienza e professionalità al raggiungimento degli obiettivi dell’Amministrazione regionale, sono stati evidentemente penalizzati”.
Le richieste al governo e il rischio di ricorsi a cascata
“Al Governo regionale – conclude Marino – chiediamo ora di procedere spontaneamente al riconoscimento dei diritti degli operai per evitare il moltiplicarsi di contenziosi dagli esiti che riteniamo scontati. La Uila, ovviamente, è pronta ad assistere ogni lavoratore che si trovi nelle medesime condizioni prese in esame dal Tribunale calatino”.
Un tema da affrontare perchè da questa sentenza deriva il rischio di una valanga di ricorsi analoghi e anche se gli esiti non sono scontati, le probabilità di sentenza fotocopia sono alte
Commenta con Facebook