Un catanese di anni 26, è stato portato in carcere dopo che la polizia lo ha fermato e ha tentato la fuga ma è stato convinto a desistere grazie all’utilizzo del taser, che è stato solo mostrato al fuggitivo. L’uomo è stato anche denunciato per i reati di false dichiarazioni sulla propria identità e possesso ingiustificato di chiavi alterati e/o grimaldelli poiché trovato in possesso di uno spadino.
Nel corso della notte, il personale delle volanti, impegnato nell’attività di controllo del territorio, ha fermato in Piazza Duomo l’uomo sospetto. Privo di documenti d’identificazione, ha fornito generalità che a seguito di accertamenti sono risultate false. È stato quindi invitato dagli agenti a salire sull’auto di servizio per poter procedere ad un controllo più approfondito in Questura. Ha però tentato la fuga ma è stato bloccato.
Poiché continuava a dimenarsi nel tentativo di divincolarsi si è reso necessario l’uso parziale del taser, che è stato estratto mostrando l’arco voltaico. A quel punto l’uomo si è calmato. Su di lui vi era un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con ordine di esecuzione del 18 agosto. Così è stato portato in carcere e denunciato.
Dal 14 marzo nelle 14 città metropolitane e nelle province di Caserta, Padova, Brindisi e Reggio Emilia ha avuto il via l’utilizzo del taser. Anche nelle altre città d’Italia la fase di training volge al termine. Uno strumento che garantisce ulteriormente gli interventi di polizia, è una garanzia ulteriore anche per gli operatori, perché evita che vi sia colluttazione e garantisce anche la persona da fermare. Proprio perché è uno strumento non letale.