Quante volte ci si è imbattuti in un’interruzione improvvisa della fornitura di energia elettrica in casa o in ufficio? E quante volte gli utenti hanno puntato il dito contro Enel, l’azienda leader nel settore addebitandole la responsabilità della mancata erogazione del servizio?
Nella maggior parte dei casi, a Catania così come nei comuni della provincia etnea, la mancata fornitura di luce che manda in tilt intere famiglie o gruppi di lavoro è causata dai continui e sempre più frequenti furti di rame.
Con l’attività di intelligence svolta dalla Sezione Anticrimine della Polizia di Catania e con il sequestro di un’ingente quantità di rame rubato, 40 tonnellate scoperte in un’azienda catanese, la ‘Eurometalli’, specializzata nel riutilizzo dell’oro rosso aveva fatto del rame rubato un vero e proprio business.
Chilometri e chilometri di cavi di rame e binari ferroviari rubati creano un danno di immagine ed economico all’Enel, ma anche enormi disagi per i cittadini-utenti.
L’Enel stima che i furti di rame nel 2015 hanno causato un danno da 900 mila euro nella provincia etnea e di 8,5 milioni di euro in tutta la Sicilia.
“Il fenomeno dei furti di cavi di rame – ha detto Giovanni Simone, responsabile Enel Catania – ha almeno tre cardini per quanto riguarda i danni che ne derivano. Danni che vanno al di la’ del valore del materiale che viene trafugato. In particolare per Enel Distribuzione abbiamo sia il danno economico, sia il danno d’immagine, sia il disagio dovuto al l’interruzione del servizio elettrico per tutti gli utenti che vengono alimentari dai conduttori che sono stati rubati. Il danno economico riguarda le spese che sosteniamo per mettere in sicurezza ed eliminare il pericolo causato dal danneggiamento degli impianti. Noi interveniamo immediatamente per ripristinare il danno è il disagio per gli utenti. Purtroppo c’è anche un danno di immagine perché i clienti nell’immediato non sono a conoscenza del guasto”.
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