Ecco uno stralcio dell’omelia dell’arcivescovo metropolita Salvatore Gristina in occasione della messa dell’Aurora, quando si apre il sacello e Sant’Agata riabbraccia i catanesi.

“Stiamo celebrando la festa della Santa Patrona durante l’Anno Santo della Misericordia. Papa Francesco lo ha voluto affinché ciascuno di noi sperimenti l’amore misericordioso del Signore: ne abbiamo tutti tanto bisogno. Lasciamoci amare, confortare, consolare e carezzare dal Signore. Agata lo fece e dall’amore misericordioso del Signore ricavò forza e gioia per amare gli altri, dando loro l’esempio di fedeltà al Vangelo.

Anche noi dobbiamo testimoniare l’amore misericordioso del Padre divenendo misericordiosi come lui, esercitando nella vita quotidiana le opere di misericordia corporale e spirituale.

Forse non le conosciamo: sono quattordici ed è facile trovare il loro elenco in qualche libro oppure più facilmente via internet. Sant’Agata ci affida il compito di conoscere e soprattutto, di praticare queste opere di misericordia che anche lei praticò da buona discepola di Gesù.

Agata è buona non solo di nome, ma anche nel suo comportamento verso gli altri. La festa in suo onore ci permette di ammirare il suo volto e certamente ci accorgeremo che Lei ha qualcosa da dire ai suoi veri devoti, a noi qui presenti.

Agata ci invita a mettere il Signore a fondamento della nostra vita, a stare con Gesù per diventare veramente una Chiesa in uscita, per le strade del nostro territorio e della nostra città. Agata ci dice: state sempre con Gesù per vivere ed agire come Lui nell’amore e nella bontà.

E con questo Agata ci raccomanda l’essenziale, quello che più conta nella nostra vita e che noi, con il suo aiuto, ci impegniamo a mettere in pratica”.