Catanesi con il vizietto della cocaina, importavano la droga, purissima, da Santo Domingo. E’ quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Catania che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un’associazione italo-dominicana specializzata nell’importazione e nel traffico di cocaina.

In particolare, Giuseppe Galati, 33 anni, Patria Batista Melendez detta “Erika”, 41 anni, Francesco Di Prima detto “Frasciame”, 38 anni e Stefano Borgese 41 anni sono finiti in carcere, mentre per Massimiliano La Piana, 31 anni e Renato Dario Gravagna, 42 anni  è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Nell’ambito dello stesso provvedimento, è stato disposto ed eseguito il sequestro preventivo di un immobile a Catania del valore di 128 mila euro e di un’attività aziendale (panificio in via Stradale Cravone in Catania) perchè sia l’unità immobiliare che il ramo d’azienda sono stati acquistati con i profitti realizzati dall’illecito traffico di stupefacenti.

L’arresto di Stefano Borgese all’aeroporto di Palermo: cocaina nei profilattici.

Le indagini sono state avviate dopo l’arresto di Giuseppe Galati, promotore e organizzatore del sodalizio criminale, avvenuto nell’ottobre del 2014 all’aeroporto di Fontanarossa per la detenzione e l’importazione dalla Repubblica Dominicana di 800 grammi di cocaina purissima.

L’associazione criminale continuava nell’illecito traffico nonostante l’arresto del suo promotore attraverso l’opera della moglie del Galati, Melendez. La donna tesseva le “relazioni commerciali” con i fornitori dominicani e prendeva contatti con un cittadino dominicano (in fase di identificazione) chiamato dai sodali come “Compadre”.

In più, l’associazione si avvaleva dei corrieri Di Prima e Borghese: Francesco Di Prima risultava aver partecipato, tra l’altro, anche all’importazione di cocaina dalla quale era poi scaturito l’arresto di Galati e Stefano Borgese è stato arrestato in flagranza all’aeroporto di Palermo nel novembre 2015 per il possesso di 825 grammi di cocaina purissima proveniente da Santo Domingo nascosta in deodoranti e prodotti per la cura del corpo.

I finanzieri hanno ricostruito diversi viaggi di Galati e di Di Prima verso Santo Domingo per l’acquisto di cocaina per conto del clan mafioso dei Nizza.

E’ con l’incasso della droga che Galati e Di Prima potevano rispettivamente realizzare l’acquisto dell’immobile e dell’attività d’impresa.

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