Non è ancora il momento di guardare verso il basso, ma un’occhiata alla zona playout, purtroppo, andrebbe data. Il Catania perde ancora, perde la terza partita consecutiva ed esce fuori dalla zona playoff. A Pagani finisce 2 a 1 per i padroni di casa: formazione non certo irresistibile quella di Grassadonia, ma contro un Catania così potrebbe vincere chiunque. I rossazzurri regalano il primo tempo alla Paganese, reagiscono in avvio di ripresa, ma crollano psicologicamente dopo il 2 a 1 dei padroni di casa. E’ chiaro che la guida tecnica conti poco: i giocatori non rendono, soprattutto quelli più importanti. A Pagani i vari Biagianti, Marchese e Pozzebon  ( solo per fare un esempio ) mostrano il lato peggiore. Adesso i playoff che sembravano cosa fatta, sono a rischio.

LA PARTITA. Il Catania del confermato Giovanni Pulvirenti torna al consueto e classico 4-3-3: Giovanni Marchese torna a fare il terzino, mentre in avanti il tecnico etneo si affida a Di Grazia, Pozzebon e Tavares.

L’avvio del Catania è positivo, se è vero che per i primi 5 minuti i padroni di casa della Paganese non superano la linea di metà campo. Supremazia territoriale rossoazzurra, che però non si tramuta in occasioni da rete: il primo tiro arriva dopo 10 minuti ed è una conclusione piuttosto brutta di Pozzebon.

Si vede anche la Paganese grazie agli errori del Catania: prima Firenze spara altissimo, poi ci vuole Pisseri per respingere un tiro dei padroni casa. Passano le giornate, cambiano gli allenatori, ma la costante della stagione del Catania rimangono gli errori. L’avvio positivo del Catania era solo un’illusione perché col passare dei minuti la Paganese prende coraggio, mentre i rossazzurri riprendono a collezionare errori.

Bisogna aspettare la mezz’ora per poter raccontare un’azione degna di nota: a crearla è Giovanni Marchese con un bolide da posizione laterale, il pallone finisce a metà tra la porta e Pozzebon. Risponde la Paganese con Cicerelli: pallone deviato e brivido. La partita, finalmente, si accende: Pisseri compie l’ennesimo miracolo, poi gli attaccanti rossazzurri decidono di partecipare alla sagra degli errori. Tavares si invola tutto solo verso la porta della Paganese, ma un rimbalzo gli impedisce di concludere; conclude, invece, Pozzebon ( anche lui solo davanti al portiere ) ma calcia altissimo.

Gol sbagliato, gol subito: calcio d’angolo e pregevole colpo di testa di Alcibiade su cui Pisseri non può proprio nulla. Ennesima partita in salita.

Prima dell’intervallo ci prova ancora Marchese dalla distanza, ma non succede nulla.

Nella ripresa entra in campo un Catania, quanto meno, più determinato e concreto. Caratteristiche che si palesano subito nell’azione personale di Andrea Di Grazia che, con una deviazione, vale il pareggio.

Pulvirenti la vuole vincere ed inserisce Andrea Russotto al posto di uno spento Tavares. Il numero 10 entra subito in partita e regala a Pozzebon il pallone del 2 a 1: l’attaccante ha tutto il tempo per controllare e mirare, ma sbaglia clamorosamente.

Il Catania ha ingranato la marcia giusta: tiro velenoso di Fornito respinto in angolo dall’ex Liverani. Buon momento dei rossazzurri che, però, non concretizzano e vengono puniti ancora una volta. Altro calcio d’angolo: Catania fermo e gol di Firenze che vale il 2 a 1 per la Paganese. Gli episodi condannano la formazione di Pulvirenti che, nel finale, sostituisce Scoppa con Bucolo. Entra anche Barisic per provare a recuperare almeno il pareggio.

Operazione che non riesce. Finisce 2 a 1 per la Paganese, per il Catania è notte fonda.