Iniziato quasi in orario, Renzi ha parlato ‘arringando’ la folla. C’era tanta gente alla Villa Bellini ad ascoltare il premier che ha toccato diversi temi. Come ovvio. Dopo il classico acquazzone settembrino di fine estate che sembrava scoraggiare quanti accorsi, il premier ha spiegato il perché della scelta, per la prima volta nella storia del partito, di svolgere la kermesse in Sicilia (IERI RENZI AVEVA FIRMATO IL PATTO PER LA SICILIA AD AGRIGENTO. – VIDEO).

Ma un passaggio, lungo, lo ha dedicato alle beghe, eufemisticamente, del suo partito. “Non si costruisce una rivoluzione nel giro di un giorno. Siamo pronti a fare la nostra parte, a guardare dove abbiamo sbagliato, ma c’è un punto su cui voglio sfidare il Pd”.

“Se dopo 2 anni – ha ricordato- si è rimesso in moto il mondo della ricerca, dell’innovazione, dell’edilizia scolastica, se abbiamo fatto questo bisogna guardarci negli occhi e sapere che la sfida va combattuta insieme.Tutti insieme senza polemiche. Io non ho paura di andare ovunque e raccontare quali sono le nostre idee”.

Tornando appunto all’Isola, Renzi ha rivolto un “grazie alla Sicilia e alla Regione Siciliana per l’accoglienza. Credo che aver fatto la festa qui in Sicilia sia il desiderio di condividere ideali, valori, passioni che vi caratterizza e che noi come Pd vogliamo indicare a tutta Italia”.

E sempre in tema di Sicilia ha confessato di non essere “mai stato alla valle dei Templi, accanto alla bellezza delle immagini dei luoghi. Mentre ero li’ho pensato quando aveva 18 anni e un papa venuto dall’est scomunicò i mafiosi. Un fatto eclatante. Tutti – ha detto- allora eravamo sdegnati dai fatti dei due magistrati uccisi dalla mafia. Non passarono tre settimane che nella mia Firenze ci fu la bomba di via dei Georgofili che porto’alla morte di una famiglia e di un giovane di La spezia”.

“La storia del nostro Paese – ha sottolineato Renzi – e’ legata alla storia di questa terra dove sono. I fatti negativi cosi’ come quelli positivi. Una regione che ha dimostrato come i luoghi comuni sono assurdi e da respingere al mittente. Ecco perché il G7 si fara’ in Sicilia, una terra a cui siamo legati e siamo debitori”.

Il premier ha inoltre rivolto “da qui un pensiero al primo siciliano a guidare il Paese, che e’per noi punto di riferimento e garante, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Pd gli augura di continuare il suo servizio con questa intensita’, passione, autorevolezza che rende l’Italia piu’solida, solidale e più bella”.

Renzi, come ampiamente prevedibile ha parlato di referendum e legge elettorale. “Questa – ha detto- e’la riforma della nostra storia, del nostro passato. E siccome quelli come D’Alema sono talmente esperti di passato che vorrebbero fregarci il futuro,
continuando tutti i giorni con risse e polemiche, noi diciamo che questa riforma e’la riforma del Pd, come lo era quella dell’Ulivo”.

“Chi ha i voti vinca il congresso – ha ammonito deciso- Io ci saro’ e aspetto anche chi vuole trasformare il referendum costituzionale nel congresso del Pd”. Ovazione renziana finale mentre fuori dalla villa Bellini la protesta continua.

Al termine scontri fra manifestanti e polizia durante una contestazione al Premier

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