Hanno sfidato il sole e il caldo del torrido luglio siciliano per incontrare a Etnapolis dal vivo Gué Pequeno, il rapper “Gentiluomo”, come il titolo del suo nuovo disco per il quale i giovani fa siciliani erano tutti in coda dalle prime ore del pomeriggio, felici – e un po’ accaldati – all’idea della foto insieme al loro idolo.

Un album, quello di Pequeno, concepito durante la tournèe con Marracash, collega rapper – insieme hanno un grande seguito – con cui proprio ieri sera Pequeno si è esibito a Milano in un concerto che ha visto il pienone di fan in discoteca. “Gentleman – spiega –Ho iniziato a scriverlo proprio mentre organizzavamo le date del tour con Marracash. Si è sviluppato in seguito, mentre ero in viaggio: ho girato posti strani come il Sudamerica, luogo che visito spesso e mi ispira molto. Poi sono stato in Colombia con Netflix per la serie Narcos. E ancora a Cuba, in Indonesia e a Miami dove ho finito il disco che è uscito adesso”.

Guè non esclude il ritorno in scena con i Club Dogo, gruppo con cui ha cominciato a farsi conoscere nel panorama musicale contemporaneo: “Un gruppo che non si è mai sciolto – precisa – anche se al momento non è programmato un ritorno in studio”. Si gode questo momento di popolarità “Va tutto alla grande, sono sempre in giro a fare spettacoli, i brani hanno record di streaming. Insomma… non ho tempo di sentirmi solo”. In settembre sarà in Sicilia, terra che frequenta raramente per mancanza di spazi su misura per l’hip hop: “E’ un luogo che amo molto, la Sicilia, anche se non veniamo spesso ed è raro fare concerti qua perché non ci sono spazi ideali per il nostro target, più favoriti sono la musica tradizionale e il pop. Comunque torneremo in settembre e faremo un concerto in discoteca”.

“Gentleman” è un nuovo sguardo del rapper verso il mondo della musica in Italia, i vizi dell’hip hop e l’attualità (dai social alla televisione) e vi trovano spazio anche amori sbagliati e momenti più sentimentali. È un momento importante per Gué Pequeno, in cui si conferma come uno dei padrini del rap, rinforzando con un disco contemporaneo la sua posizione di guida per le nuove generazioni.