Domenica prossima seggi aperti per il referendum abrogativo sulla legge ambientale che regola le trivellazioni in mare. Una votazione, voluta da nove regioni italiane (la Sicilia non è fra queste), che fino a prima del caso giudiziario Tempa Rossa, sembrava essere sconosciuta ai più e sulla quale soprattutto l’ala renziana del Pd ha detto chiaramente di volersi astenere. Anche questo è un diritto.

Il referendum, però, come prevede la legge, per essere valido deve superare il quorum del 50 per cento più uno così si moltiplicano le azioni e gli appelli per coinvolgere quanti più elettori possibile richiamandoli all’importanza della partecipazione attraverso l’unico strumento: il voto.

A Catania, proprio il 17 aprile, torna il Lungomare liberato, la manifestazione che promuove la mobilità sostenibile e quindi l’ambiente che tradizionalmente si celebra ogni prima domenica del mese (così come avvenuto lo scorso 3 aprile), ma che eccezionalmente raddoppia con un appuntamento che la nota di Palazzo degli elefanti ha definito ‘straordinario’.

Un’edizione che  avrà modalità leggermente diverse: i varchi rimarranno chiusi infatti dalle 10 alle 13 e, dopo un intervallo, la zona tra le piazze Europa e Mancini Battaglia tornerà isola pedonale dalle 16 alle 21.30.

La scelta dell’amministrazione ha suscitato qualche perplessità proprio fra alcuni abituee della manifestazione che sulla pagina facebook del Lungomare liberato mugugnano.

Lo sta facendo di proposito per invogliare la gente ad uscire e magari si dimenticano di votare….” oppure “le solite furbate della politica!! Guarda caso viene concesso il tanto “odiato” lungomare liberato in una special edition in contemporanea ad un referendum che ha chiari interessi locali e nazionali ad essere evaso!!!” E così via.

Sulla stessa pagina, però, tutti invitano a partecipare alla manifestazione solo dopo avere votato. Lo stesso Matteo Iannitti, leader di Catania Bene Comune e da sempre critico con le azioni dell’amministrazione spegne sul nascere la polemica.

Qualcuno ha accusato il sindaco di voler boicottare il Referendum, di voler consigliare così alla gente di andare a pedalare o a fare il bagno invece di recarsi alle urne a votare. Non credo che sia così”, scrive su facebook l’ex candidato sindaco.

“Ogni donna e uomo, anziano o bambina che attraversa il lungomare di Catania a piedi, in bici o sui pattini – analizza Iannitti – si rende conto che quello straordinario mare che ha davanti è un patrimonio inestimabile da difendere dall’inquinamento e dalle mire speculative di qualche grande multinazionale”.

L’esponente di Catania Bene Comune conclude con un appello: “Portare migliaia di catanesi ad affacciarsi sul mare della città il giorno del Referendum significa invitarli a correre ai seggi per votare Sì per difendere il nostro mare e per un modello energetico pulito e rinnovabile. Mi piace vederla così, al di là delle valutazioni del Sindaco. Domenica prossima svegliamoci presto, andiamo a votare: non c’è modo migliore per godersi il nostro mare…”

Intanto l’Anci Sicilia ha rivolto un invito proprio ai sindaci dell’Isola ad esprimersi pubblicamente se il 17 aprile andranno o meno a votare.

 

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