Ha un volto e un nome l’uomo che la mattina dello scorso 7 maggio, ha aggredito i carabinieri ‘aiutato’ dai residenti del quartiere ‘San Leone’, a Catania. Il video shock con le immagini dell’aggressione aveva fatto il giro dei social e dei media nazionali. 

Alfio Muzio, 42 anni (nella foto) è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e della Compagnia di Fontanarossa in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catania,  Gaetana Bernabò Distefano, su proposta del pm Agata Consoli.

La mattina del 7 maggio, i militari in servizio per accompagnare un detenuto in carcere erano in via Montenero.

Dopo avere notato una Smart di colore bianco iniziare una folle corsa hanno bloccato l’automobilista dopo un lungo inseguimento per le strade di San Leone.

Muzio, alla guida dell’auto, ha finito la sua corsa contro un muro, braccato dai carabinieri, urtando con il lato sinistro della Smart. Ma nonostante l’incidente, l’uomo, per sfuggire al controllo ha cercato più volte di investire il maresciallo capo pattuglia che, per non rischiare di essere travolto e fermare l’auto, ha estratto la pistola di ordinanza e ha sparato alle ruote e al motore dell’auto.

Dopo avere bloccato l’auto, i militari hanno tentato di far scendere Muzio che prima si è barricato nella Smart e poi con l’aiuto di circa 50-60 residenti che hanno accerchiato, strattonato e insultato i carabinieri, è sceso dall’auto e ha aggredito i militari.

Il peggio si è evitato grazie al sangue freddo dei tre carabinieri che si sono allontanati dal luogo dell’aggressione. 

Rinchiuso a Piazza Lanza dovrà rispondere di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e evasione dai domiciliari.