Torna in libertà l’imprenditore Giovanni Cerami coinvolto dell’inchiesta sulle tangenti al comune di Aci Catena. Lo ha deciso il tribunale della libertà che ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa il 13 ottobre scorso.

Il 10 ottobre scorso Cerami era stato fermato dalla Dia, su disposizione della Procura, per corruzione contraria ai doveri d’ufficio assieme agli allora sindaco Ascenzio Maesano e  consigliere comunale Orazio Barbagallo, poi dimessisi, e successivamente posti anche loro agli arresti domiciliari.

Al centro di questa tranche delle indagini della Dia di Catania, che si è avvalsa anche di intercettazioni e pedinamenti, una presunta tangente da 15mila euro che l’imprenditore per il rinnovo del contratto di fornitura del servizio di assistenza e manutenzione dei sistemi software e hardware del Comune di Aci Catena e l’aggiudicazione del progetto esecutivo ‘Home Care’ finanziato dall’Unione europea con 252 mila euro.

Secondo l’accusa l’imprenditore avrebbe consegnato la mazzetta al consigliere comunale, che a sua volta l’avrebbe poi equamente divisa con il sindaco.

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