“Risorse subito e legge di riforma, a tutela della dignità dei lavoratori e a salvaguardia dei servizi resi alle fasce più bisognose”. È quanto chiedono Cisl Fp, Fp Cgil e Uil Fpl alla Regione Siciliana per il futuro degli Ipab, gli istituti pubblici di assistenza e beneficenza.

Lo hanno ribadito oggi, anche a Catania, nel corso del sit-in davanti alle Prefettura. La manifestazione, a carattere regionale, è stata indetta in occasione della discussione in commissione Ars dell’emendamento per 6 milioni di euro alla legge regionale 71/82, a parziale copertura degli stipendi arretrati.

Una delegazione è stata ricevuta in Prefettura, dove le segreterie provinciali di Cisl Fp, Fp Cgil e Uil Fpl hanno consegnato un documento.

Erano presenti per la Cisl Fp etnea, il segretario generale Armando Coco e il segretario territoriale Giuseppe Scirè; per la Fp Cgil catanese, il segretario generale Gaetano Agliozzo e il territoriale Carmelo Distefano; per la Uil Fpl, il segretario regionale Luca Crimi.

Alla Prefettura abbiamo ribadito la necessità di sostenere l’approvazione dell’emendamento per sbloccare la liquidità – dicono i dirigenti sindacali – al fine di dare una boccata d’ossigeno a lavoratori che con professionalità e spirito di abnegazione continuano a garantire servizi e assistenza. E quindi la legge di riforma non più rinviabile per un settore ormai al collasso e gravato da decine di milioni di euro di debiti”.

Per Cisl Fp, Fp Cgil e Uil Fpl, “ai tavoli tecnici, è necessario far partecipare anche le Aziende sanitarie che costituiscono una parte importante nel sistema; c’è poi da affrontare la questione dell’aggiornamento delle rette, ferme da troppi anni. Tutte questioni che arriveranno sul tavolo del Presidente della Regione”.

“Non è più rinviabile – concludono i sindacati – la legge di riforma che, accanto alle risorse necessarie per sanare il debito e dare un futuro al settore, restituisca la dignità ai lavoratori, come persone e come professionisti, che svolgono un ruolo importante nel dare servizi ai cittadini più bisognosi. È una questione fondamentale che vede il nostro impegno continuare senza sosta”.