E’ stata ordinata la restituzione di tutti i beni dell’imprenditore Vincenzo Basilotta, scomparso un anno fa, agli aventi diritto. Lo ha stabilito la Corte d’appello di Catania che ha accolto la richiesta dei legali Carmelo Peluso e Vito Branca revocando il decreto del Tribunale emesso nel 2012.

I beni dell’imprenditore specializzato nel movimento terra erano stati sequestrati in applicazione della legge antimafia e dovranno essere restituiti ai legittimi proprietari, agli eredi.

Nel provvedimento i giudici rilevano che l’imprenditore “era oggetto di una vera e propria richiesta estorsiva” da parte di Cosa nostra e che “non si può ritenersi raggiunta la prova dell’appartenenza o del concorso esterno” alla mafia, e quindi “non sussiste il presupposto necessario per la confisca di prevenzione”.

Basilotta nel processo Dionisio era stato condannato a tre anni di reclusione per associazione mafiosa. In appello la condanna era stata portata a 5 anni. Ma la Cassazione aveva annullato con rinvio.