La perdita di memoria che sconvolge la vita quotidiana non rappresenta una caratteristica normale dell’invecchiamento, ma può essere un sintomo del morbo di Alzheimer, fatale malattia del cervello che provoca un lento declino delle capacità del ricordare, del pensare e di ragionamento.

In occasione della ventiduesima ‘Giornata mondiale Alzheimer’ che si celebra il 21 settembre, l’Asp di Catania presenta la rete aziendale per disturbi cognitivi e demenze.

In tutta Italia sono centinaia le iniziative organizzate per sensibilizzare ai problemi che ruotano attorno a chi soffre della malattia o ha un parente affetto da demenza.

ALZHEIMER: IL GRUPPO DI LAVORO DELL’ASP DI CATANIA

Un recente studio pubblicato su ‘Nature’ parla della possibilità grazie ad un farmaco, l’Aducanumab, di ridurre la quantità di placche amiloidi, cioè l’accumulo di proteine nel cervello considerata causa dell’Alzheimer, e quindi rallentare, nei malati, il declino cognitivo.

Una scoperta che se confermata darà speranza ai 46,8 milioni di persone nel mondo affette da demenza e ai familiari che li hanno in cura.

I malati di Alzheimer spesso maturano cambiamenti nella loro capacità di sviluppare e seguire un programma o lavorare con i numeri. Possono avere problemi a ricordare una ricetta che era loro familiare o a tenere traccia delle bollette mensili. Possono avere difficoltà a concentrarsi e impiegano molto più tempo di prima per fare le cose.

Hanno spesso difficoltà a completare le attività quotidiane. A volte, possono avere problemi per guidare l’auto verso un luogo familiare, per gestire un budget al lavoro o ricordare le regole di un gioco preferito.

Spesso perdono il senso delle date, delle stagioni e del passare del tempo. Possono avere difficoltà a capire qualcosa se non avviene immediatamente. A volte, possono dimenticarsi dove si trovano o come sono arrivati lì.

Per alcuni malati iniziano anche problemi visivi. Spesso hanno difficoltà a seguire o a partecipare a una conversazione e sono soliti lasciare gli oggetti in luoghi insoliti.

In atri casi iniziano a rinunciare a hobby, attività sociali, progetti di lavoro o attività sportive. Spesso l’umore e la personalità delle persone che soffrono del morbo di Alzheimer possono cambiare. Essi possono diventare confusi, sospettosi, depressi, spaventati o ansiosi. Possono essere facilmente suscettibili a casa, al lavoro, con gli amici o nei luoghi nei quali sono al di fuori della loro zona ‘familiare’.

Nel 2015 si stimano 46,8 milioni di persone affette da demenza nel mondo, oltre 9,9 milioni di nuovi casi all’anno: un nuovo caso ogni 3,2 secondi.