Dopo l’inferno di fuoco che si è abbattuto anche lungomare della Plaia, il sindaco di Catania Salvo Pogliese ha fatto visita ai luoghi devastati dalle fiamme.
“Una situazione veramente incresciosa – ha sottolineato il primo cittadino etneo – questa struttura ha sempre rappresentato il fiore all’occhiello di questa città. Intere generazioni l’hanno frequentata, moltissimi turisti. E quindi è davvero triste assistere a questo spettacolo”.
Poi Pogliese si rivolge ai gestori ed imprenditori che hanno subito ingenti danni. “Non rimarranno soli questi imprenditori. Ho parlato prima col presidente della Regione e quindi coloro i quali hanno subito danni ingenti – come nel caso della famiglia Raciti – le istituzioni sapranno essere conseguenziali e sapranno dare una mano per riprendere il proprio percorso qualificante dal punto di vista imprenditoriale”.
I titolari del Lido Le Capannelle, parlano di soccorsi arrivati in ritardo. Il sindaco spiega: “Francesca (Raciti, titolare del lido) me lo ha detto questa mattina. È opportuno dire che ieri – mi sono confrontato con il comandante dei vigili del fuoco – sono arrivate alla centrale operativa 540 richieste di interventi. Non vi erano più mezzi disponibili tant’è che sono arrivati da Palermo, da Messina. Ci sono stati focolai e incendi a Mineo, Caltagirone, Randazzo, Adrano, Biancavilla, Paternò, Gravina, a Mascalucia”
Prosegue Pogliese: “Quindi, oggettivamente, vi era un problema di carenze di numeri rispetto a questa emergenza che ieri si è verificata con 45 gradi, lo devo ricordare. Con un vento fortissimo che quindi ha determinato il propagarsi di questi focolai su un orizzonte così ampio. Poi si andranno, ovviamente, a cercare eventuali responsabilità se ci dovessero essere. Il comandante dei vigili del fuoco questa mattina mi ha detto che non sono ancora in grado di stabilire l’origine dolosa o colposa. Ma ribadisco: ieri vi era un contesto assolutamente unico: 45 gradi, un vento fortissimo che ha determinato tutto questo”.