Sempre in prima linea Ignazio La Russa. Forse, ‘mediaticamente’ parlando, non più presente nei talk show politici di ‘grido’ con la stessa costanza di qualche tempo fa, ma ugualmente attivo e soprattutto chiaro e ‘diretto’ nelle sue analisi.

L’ex ministro della Difesa e uomo di punta di Fratelli d’Italia parla con BlogSicilia del suo partito, dell’appeal degli stessi partiti, di possibili alleanze in vista delle elezioni nazionali ma anche e soprattutto di quelle siciliane non tralasciando le mancate(?) primarie di centrodestra in ‘salsa’ sicula.

Il suo partito, FdI, ‘sale’ nei sondaggi. Un buon segnale di gradimento?

“Fratelli d’Italia è in salute e crescerà ancora da qui alle prossime elezioni nazionali perché lo spazio del partito è uno spazio che nel Paese ci deve essere dal punto di vista culturale e sociale. Non c’è dubbio che noi rappresentiamo la destra ed in Italia, anche nei momenti di maggiore persecuzione, chiamiamola così, gli anni ’60 e ’70, ha sempre avuto uno spazio superiore anche rispetto a quello di oggi. Per questo siamo destinati a crescere”

Berlusconi, anche in vista dei risvolti della legge elettorale non potrà non tenervi in considerazione o potrebbe lasciarsi tentare da ‘sirene renziane’?

“Anche noi teniamo in considerazione Berlusconi. La cosa è reciproca. Ci teniamo vicendevolmente in considerazione. Poi è importante per noi ma anche per Berlusconi non ascoltare ‘sirene renziane’ perché quando il Cavaliere ci provo’ Forza Italia scese ai minimi storici mentre Renzi sembrava attrattivo. Oggi un’occhiolino alla sinistra farebbe precipitare chiunque, Berlusconi compreso, a livelli percentuali molto bassi. Se uno di centro orientato a destra facesse un’alleanza con la sinistra gli finisce come il partito di Alfano…”

Alleanze e strategie politiche a parte, per qualcuno i partiti sono ormai scatole vuote appannaggio dei leader. È d’accordo?

“C’è un certo leaderismo cominciato, come sempre avviene, in funzione delle leggi elettorali e soprattutto in quelle della seconda repubblica con i candidati scelti dal capo del partito e non dai cittadini. Noi continuiamo a contestare questa cosa. Vorremmo a tutti i livelli, elezioni comunali, regionali e soprattutto per Camera e Senato che fossero i cittadini a scegliere e non a trovare liste precompilate. Uno degli effetti negativi è che poi i partiti diventino, lei dice scatole vuote, io dico sicuramente preconfezionati dai vertici dei partiti. Facendo parte del vertice di un partito e conoscendone le storture, dico che non può e non deve essere così. Sono molto speranzoso. Ci sono partiti come il nostro che non sono scatole, né tanto meno vuote”

Insomma c’è ancora ‘speranza’ per i partiti politici?

“Ci vuole un certo equilibrio tra un partito ‘leggero’, cioè senza burocrazie elefantiache o cose del genere ma nello stesso tempo capace di essere presente sul territorio”

Veniamo alla Sicilia. L’esperienza governativa di Crocetta sta per chiudersi in questa legislatura. Che ne pensa?

“Dico solo che forse c’era proprio bisogno di un governo come quello di Crocetta per far capire, spero e mi auguro, ai siciliani che avventure di questo tipo possono solo danneggiare la nostra terra come l’hanno danneggiata negli ultimi anni in maniera grave, spero non irreversibile”

Nel centrodestra siculo sembrava la volta delle primarie. E invece?

“Forza Italia, come noi di FdI prevedevamo, non le ha volute. Capisco che Micciche’ non si era ‘assicurato’ sul via libera di Berlusconi che poi non è neppure arrivato. Morale? Non c’è nessun candidato di Forza Italia. Hanno ritirato la delegazione in quella specie di comitato di lavoro che stava nascendo. Noi che lo immaginavamo non ci siamo neppure andati all’inizio. Per la serie ‘Vai avanti tu che a me scappa da ridere’ come si direbbe in questi casi”.

Un’occasione mancata quindi?

“Lì purtroppo la manfrina era sin troppo chiara: come al solito ci sarebbe stato l’annuncio ma non il fatto conseguente. E allora non credo che ci saranno primarie che comprendano perlomeno Forza Italia. A questo punto, non essendoci gli azzurri, chi intende candidarsi farà bene a dirlo come, ad esempio, Nello Musumeci. Insomma, se non ci sono le primarie ciascuno è libero di candidarsi. Diversamente, se si fossero svolte, chi avrebbe partecipato avrebbe assunto l’obbligo di appoggiare chi avesse vinto”

Musumeci quindi potrebbe per voi essere l’uomo giusto?

“Con Nello siamo amici da tanto tempo. La cosa strana sarebbe se non si si trovasse un accordo con lui. Al momento è tutto fluido…”

Infine l’ex rettore di Palermo, Roberto Lagalla pare che scenderà in campo e c’è chi ipotizza possa essere il candidato per una sorta di ‘grosse koalition’ Pd-Forza Italia…

“Guardi, non so neanche chi è, non l’ho mai visto. Lo chieda a quelli del Pd e di Forza Italia. Certamente non potrà esserci con Fratelli d’Italia…”