E’ stato programmato per il prossimo 5 luglio lo sciopero di 24 ore dei lavoratori dell’Amt di Catania. La serrata è stata proclamata dai sindacati Faisa Cisal e Fast Confsal che in una nota spiegano le ragioni della protesta.

L’azienda partecipata che si occupa del trasporto pubblico nel capoluogo etneo sta attraversando da tempo una grave situazione economico-finanziaria che ha portato alla riduzione di numerose corse.

“Mentre gli autisti devono svolgere la propria attività lavorativa in un contesto fuori dal comune, in termini di efficienza e numero di vetture messe in esercizio, i controllori hanno a che fare con un’utenza esasperata che scarica le proprie tensioni su di loro (vedi da ultimo, la tentata aggressione avvenuta ieri su una linea del BRT)”, spiegano Romualdo Moschella (Faisa Cisal) e Giovanni Lo Schiavo (Fast Confsal).

Lo scorso 9 giugno la questione Amt è stata discussa in Consiglio comunale, ma per i sindacati si è trattato di “una rappresentazione plastica da parte di quanti, da un verso hanno chiesto invano le dimissioni del presidente Lungaro e del management aziendale, e dall’altro, lo stesso presidente che a tutti i costi ha cercato di difendere le proprie iniziative assunte durante il periodo della sua attuale gestione”.

Faisa Cisal e Fast Confsal, spiegando le ragioni dello sciopero e ricordando la situazione debitoria dell’Amt, affermano di non conoscere le strategie che si intendono assumere per cercare di risolvere il caso: “Il socio unico non prende posizione alcuna – dicono – e i vertici aziendali, come se nulla fosse, rimangono inermi a vedere concretizzarsi il prefallimento societario. L’Amt, rispetto ad altre realtà simili, dislocate sul territorio regionale e nazionale, è considerata la “cenerentola” fra tutte, con l’aggravante che nel 2012, ha dovuto subire un doppio taglio chilometrico, e con esso, una decurtazione significativa di trasferimenti economici che hanno portato la partecipata del Comune di Catania, nelle condizioni di non poter garantire il minimo dei servizi essenziali ai cittadini”.

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