“Adesso rieccoci con il cosiddetto Piano di rientro” . Lo scrive in una lunga nota l’associazione CittàInsieme che lancia un appello ai consiglieri comunali di Catania chiamati a votare il nuovo documento redatto dall’amministrazione guidata da Enzo Bianco e soprattutto ai cittadini a partecipare alle sedute del Consiglio Comunale di oggi , giovedì 29 e venerdì 30 settembre.

“Credevamo di essercelo lasciato alle spalle – prosegue il comunicato – quando, approvato nel 2013 da una maggioranza trasversale, venne promosso e difeso come la soluzione ai nostri mali”. CittàInsieme ricorda , “anni di lacrime e sangue ma per una giusta causa: evitare il dissesto (che tutte le forze politiche rappresentate considerano un male assoluto, anche se non abbiamo ancora compreso le ragioni più profonde di questa loro tesi) e risanare finalmente le casse comunali”.

L’associazione di chiede poi: “Cos’è cambiato nel frattempo? Il Piano è stato attuato nei suoi primi anni di vita? Che benefici ha portato? Perché adesso si pone l’esigenza di rimodularlo?Poniamo nuovamente queste domande delle quali non conosciamo ancora le risposte. Ma ci auguriamo che i Consiglieri comunali le abbiano. A loro spetta infatti l’ultima parola. Anzi, è proprio di loro competenza la materia del bilancio, in tutte le sue applicazioni”.

Anche CittàInsieme, che per anni ha visto con favore la linea politica di Enzo Bianco specie quando non era all’opposizione, ribadisce la “forte preoccupazione per un “nuovo” Piano che, per esempio, prevede alienazioni immobiliari per 46 milioni di euro contemplando anche beni che, da quanto si apprende leggendo gli organi di stampa (ma non vi è modo di esserne certi in considerazione delle carenze contenutistiche dell’Inventario generale degli immobili comunali pubblicato in ultima data nell’anno 2014), sarebbero inalienabili o, in ogni caso, assolutamente invendibili per ragioni di opportunità, buon senso o, più semplicemente, decenza politica. Per tacere sulle possibili preoccupazioni della Corte dei Conti la quale (Sez. Controllo per la Regione Siciliana, Adunanza 26 settembre 2013, deliberazione n. 269/2013/PRSP) aveva – con riferimento all’originaria formulazione del Piano – ritenuto «apprezzabile anche l’accorgimento adottato dal Comune di non valorizzare, ai fini dell’equilibrio economico, i proventi delle alienazioni immobiliari (neanche per la componente del plusvalore) e di avere previsto un apposito fondo per le passività potenziali»”.

Nella nota, l’associazione va giù dura quando scrive: “un Piano che appare sempre meno come LA soluzione ai nostri problemi (ammesso che lo sia mai stato) e sempre più come un ulteriore escamotage per rinviare il problema, ritardando il momento nel quale i nodi verranno al pettine e nel quale, purtroppo, affrontare il tema del dissesto finanziario non sarà più un tabù indiscutibile. Chi ha le soluzioni si faccia avanti!”.

Infine CittàInsieme è preoccupata perché “un tema così delicato e importante per il futuro della nostra città sfugga alla portata dell’opinione pubblica e che la cittadinanza, in balìa tra l’indifferenza e la rassegnazione, appaia sempre più lontana dalle decisioni che si prendono nelle stanze dei bottoni”.

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