“Io mi attengo ai fatti c’è un’intercettazione che riguarda il ministro dimissionario Guidi e il suo compagno che è siciliano, ma la vicenda sul petrolia è legata alla Basilicata e non riguarda altro. E c’è un ministro che per effetto di quella telefonata si dimette pur non essendo raggiunto da avviso di garanzia”. E’ il commento del presidente della Regione, Rosario Crocetta sul caso che ha portato alle dimissioni di Federica Guida da ministro dello Sviluppo economico, cioè l’inchiesta sul petrolio lucano che, secondo varie indiscrezioni pubblicate dai maggiori quotidiani, si allargherebbe anche al Porto di Augusta, Gela e Milazzo.

A tal proposito Crocetta è stato chiaro: “L’inchiesta della Procura di Potenza, legata al Porto di Augusta, non è una vicenda siciliana perché non riguarda assolutamente il Governo della Regione”.

Il governatore siciliano ha anche commentato le dichiarazioni rilasciate stamani a La Stampa dal ministro, Maria Elena Boschi, che parla di ‘attacco al Governo da parte dei poteri forti’.

“E’ chiaro che se si attacca una persona che non è neppure indagata – dice Crocetta – e un Governo i cui componenti non sono neppure indagati, c’è un attacco ai poteri forti. Questo Governo sostiene che quella legge era necessaria e io credo che la strumentalizzazione politica non serve: sarà la magistratura a chiarire le responsabilità di tutti. Non si può non apprezzare il gesto del ministro che non se lo è fatto chiedere e si è dimessa”.

Oggi a Catania il presidente della Regione ha partecipato ad un incontro con la Comunità Islamica di Sicilia rimarcando il “buon esempio di integrazione umana e sociale” che si vive nell’Isola.

“Qualche volta gli immigrati preferiscono stare in Sicilia – ha detto Crocetta – magari dove hanno meno possibilità di lavoro o condizioni economiche inferiori ad altre zone dell’Europa, perché apprezzano la qualità dovuta le della vita che hanno in Sicilia”.

I siciliani che in passato hanno sperimentato sulla loro pelle cosa significa essere considerati ‘stranieri’ quando sono andati a lavorare altrove, che hanno vissuto la discriminazione e il razzismo – ha concluso Crocetta – sanno comprendere chi oggi, in Sicilia, vive questa situazione. Possiamo vivere in pace con questa gente grazie all’impegno quotidiano di ciascuno di noi dalle istituzioni ai cittadini”.