Intransigente, intrattabile, ma onesto ‘bastian contrario’. Chi conosceva Nino Caruso, lo ricorda così. ‘Nino l’artista’, 64 anni, insegnante di educazione artistica in una scuola di Tarvisio, in provincia di Udine, era ritornato in un istituto comprensivo della ‘sua’ Misterbianco dopo anni di insegnamento al Nord.

Amico degli amici, estimatore dei luoghi tanto cari ai misterbianchesi, amava passare le sue serate a chiacchierare seduto su una panchina al ‘Core a ghesa’, lo spiazzale davanti la Chiesa Madre.

C’è un aneddoto che gli amici ricordano. Devoto del Patrono Sant’Antonio Abate, qualche giorno prima di sentirsi male, per uno strano scherzo del destino, aveva detto di non volere portare a spalla il busto reliquiario come fatto in passato.

Ricoverato per un malore lo scorso primo luglio all’ospedale Garibaldi Centro, il ‘professore’ Caruso è morto nel reparto di Rianimazione dopo 10 giorni di agonia. Morte cerebrale. Ma i suoi organi, il fegato e i due reni, per volontà dei familiari (i fratelli Francesco e Nicola e i nipoti) sono stati espiantati e salveranno la vita di altre persone.

L’accertamento della morte cerebrale è stato avviato alle 11.03 di ieri, nell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione diretta da Sergio Pintaudi, da parte del Collegio di accertamento presieduto dai medici Roberto Bonaccorso, Antonino Pavone e Maria Ragonese.

Subito dopo sono state avviate le procedure dell’espianto: il fegato e un rene hanno raggiunto Palermo per essere impiantati a riceventi compatibili, mentre l’altro rene è rimasto a Catania a disposizione di un paziente bisognoso.

A eseguire l’operazione di espianto, all’interno della struttura di chirurgia d’urgenza del Garibaldi, sono state le equipe del Policlinico di Catania e dell’Ismett di Palermo.

“Il gesto della donazione – dice Giorgio Santonocito, direttore generale dell’Arnas Garibaldi – è un atto di grande civiltà e umanità, un momento di altruismo esemplare. Per questa ragione ritengo indispensabile ringraziare i familiari del donatore, che hanno dimostrato grande sensibilità. Una dovuta menzione va anche al gruppo di professionisti che ha lavorato l’intera notte ad un intervento così delicato e complesso”.

Nella Chiesa Madre di Misterbianco celebrati i funerali.

(foto Giuseppe Puleo, Misterbianco)

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