Il M5S va giù duro contro il sindaco di Catania, Enzo Bianco, ribadendo quanto pubblicato ieri dal blog di Beppe Grillo: dimissioni.

I pentastellati, in una conferenza stampa, hanno ripercorso il caso delle ‘parentele pericolose’ al Consiglio comunale di Catania finite nel mirino della commissione regionale Antimafia e oggetto dell’audizione, assieme ad altri temi, di Bianco nella commissione nazionale. Risposte, quelle del primo cittadino catanese, che i grillini ritengono ‘insufficienti’.

“Abbiamo – spiega il senatore Mario Giarrusso –  una serie di consiglieri comunali considerati vicini alle cosche mafiose,  a più grande operazione di speculazione edilizia della storia di Catania,  il PUA, e l’operazione Stella Polare che secondo quanto è emerso dai processi penali sarebbe in mano a soggetti economicamente riconducibili alle cosche mafiose”.

Giarrusso rivela anche che “uno degli ultimi chiarimenti richiesti (a Bianco durante l’audizione ndr) riguarda uno dei terreni coinvolti nel PUA,un terreno dal valore è di due milioni e mezzo di euro che appartiene al Comune di Catania, in particolare all’AMT, inserito in bilancio con un valore di 5 mila euro e poi pignorato per essere messo all’asta con un valore risibile”.

Il Pd, ieri in una nota, replicando al posto di Grillo ha messo relazione la vicenda di Quarto: “Usare questa vicenda – ha detto senatore Franco Mirabelli, capogruppo Pd in Commissione Antimafia– per cercare di mettere in dubbio l’impegno decennale e indiscutibile di Enzo Bianco conferma che il M5s è, dopo la vicenda Quarto, disperato”.

Giarrusso si fa una risata e poi rilancia annunciando che sui rischi di infiltrazione M5S ha  depositato alla Camera una proposta di legge che prevede uno screening preventivo, con il supporto della prefettura e della DIA, delle liste dei candidati a livello locale, sia comunale che regionale, in modo che si abbia un quadro preciso prima di dare la parola ai cittadini.

“Che cosa differenzia il M5S dagli altri gruppi politici? – conclude Giarrusso – La reazione. Noi non copriamo le malefatte di chi entra nel movimento.  Se tutti i gruppi politici facessero come il M5S non ci sarebbero tentativi d infiltrazione, perché non porterebbero a nulla. Come dicono i rapporti dei carabinieri, infatti, a Quarto le cosche non hanno avuto niente”.