La Procura di Catania ha emesso un avviso di conclusione indagini per 61 indagati nell’ambito dell’operazione ‘Gaming off line’ della squadra mobile della Questura e dello Sco della polizia di Roma su scommesse online clandestine gestite dal clan Cappello-Bonaccorsi, che, secondo gli investigatori, generavano un giro d’affari di un milione di euro al mese.

Il meccanismo si serviva di agenzie collegate a un marchio legale, estraneo ai fatti, che giravano scommesse a società operanti all’estero: Albania, Romania e Malta. Promotore dell’organizzazione sarebbe stato Salvatore Massimiliano Salvo, di 36 anni, ritenuto un presunto esponente del clan Cappello-Bonaccorsi, per cui la Procura distrettuale di Catania procede a parte, come per Luca Santoro, con la complicità, tra gli altri, di Giovanni Orazio Castiglia, 34 anni, e Salvatore Bosco, di 33. Tra i destinatari dell’avviso di conclusione indagini anche il collaboratore di giustizia Fabio Lanzafame, 47 anni, accusato di essere la mente ‘informatica’ del gruppo e che “avrebbe riconosciuto a Salvo una percentuale del 5% sugli incassi”.

Castiglia, invece, si legge nelle 27 pagine dell’avviso di conclusioni indagini della Procura, “garantiva la diffusione sul territorio di Catania e Siracusa della rete necessaria per realizzare i giochi online acquisendo agenzie”. Bosco è accusato di avere agito per conto del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi per “l’acquisizione o il controllo di attività economiche anche attraverso la gestione di settori imprenditoriale, compreso quello delle scommesse sportive online, di appalti e servizi pubblici e di procurare voti durante le consultazioni elettorali”.

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