Non è una novità. Al Massimino il Catania è di un’altra categoria: nel segno della concretezza. Contro la Reggina i rossazzurri non sfornano una prestazione super, ma segnano e vincono 3 a 1. In poche parole: sono concreti a differenza di quanto, troppo spesso, avviene fuori casa. La concretezza, dunque, in questo caso porta il nome di Giovanni Marchese e Diogo Tavares: due nuovi innesti di gennaio che hanno subito fatto la differenza contro una squadra quadrata come la Reggina guidata dal figlio da Karel Zeman, figlio dell’ex allenatore di Roma e Lazio.

LA PARTITA. Rigoli schiera un 3-4-3 anomalo con due terzini, Djorgevic e Baldanzeddu, sulla linea di centrocampo; in avanti Di Grazia e Mazzarani a supporto del nuovo arrivo Tavares.

Pronti via ed è la Reggina a sfiorare il vantaggio con Coralli abile a sfruttare un errore di Biagianti. Il Catania reagisce subito, anche perchè Andrea Di Grazia parte subito con il piglio e la giusta convinzione.

A segnare, però, non è Di Grazia, ma l’uomo più atteso dai tifosi: Giovanni Marchese ci mette 5 minuti a regalarsi e a regalare ai sostenitori rossazzurri la gioia del gol. Calcio d’angolo e colpo di testa vincente del difensore di Delia.

La partita comincia benissimo e anche Pisseri non vuol essere da meno sfornando il primo intervento decisivo della giornata con un gesto atletico non indifferente.

La partita comincia a ritmi molto alti, poi cala vistosamente: quando Pisseri non arriva, il Catania si salva grazie alla traversa, come in occasione della conclusione di De Francesco deviata da un difensore e poi respinta proprio dalla traversa. La Reggina pressa e la difesa del Catania, in certe occasioni,sbanda in modo preoccupante.

La Reggina pressa, il Catania attende sornione e colpisce in contropiede. Quando la partita sembra sopita con pochi passaggi i rossazzurri arrivano in area, Mazzarani fa sponda per Tavares che, in pratica, tocca il primo pallone della sua partita e lo mette in rete per il 2 a 0. Primo gol con la maglia del Catania per l’ex Catanzaro che dimostra subito di essere attaccante di razza.

In avvio di ripresa ci prova Botta su calcio di punizione, ma non trova la porta. Occasione anche per Mazzarani, servito da Baldanzeddu, perfetta la coordinazione, così come la risposta del portiere reggino. Esce Di Grazia e Rigoli inserisce Russotto ed il Catania, per poco, non segna il terzo gol: contropiede magistrale fermato in extremis da un difensore.

Il numero 10 ci prova anche con il suo marchio di fabbrica, il calcio di punizione: pregevole il tiro, pregevole, ancora una volta, la risposta di Sala. Rigoli decide di coprirsi: fuori Mazzarani, dentro Fornito per dare maggior peso specifico al centrocampo, nel frattempo si fa male Baldanzeddu e Rigoli è costretto a inserire Parisi.

La partita sembra chiusa, ma all’improvviso De Francesco trova la rete che riapre tutto. Tiro da lontano, deviato da un difensore rossazzurro. Il Catania si complica la vita ed è costretto a soffrire, anche perchè Biagianti spreca il pallone della sicurezza.

Chi non sbaglia, invece, è Andrea Russotto: non si ancora se finirà al Foggia, ma una cosa è certa, il suo gol è fondamentale e chiude definitivamente i conti.

Finisce 3 a 1: il Catania riparte dal Massimino e rientra in zona playoff. Dal mercato dovrebbero arrivare almeno altri due innesti ( Pozzebon è atteso a Catania domani ), poi comincerà la lunga corsa verso quella che, quest’anno, è più che mai una lotteria.

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