“Avevamo creduto che in Sicilia si sarebbe potuta attuare quella rivoluzione tanto sbandierata da Crocetta, avevamo riposto grandi e sincere speranze in una energica opposizione Grillina che avrebbe potuto condizionare e portare fuori dal palazzo, a distanza di 4 anni avremmo voluto trovarci in una realtà diversa ed invece siamo ancora qui ad ascoltare le solite ‘furbate’ del grande Matteo (Renzi ndr) nello stesso giorno in cui la stampa ci annuncia che chiuderanno la metà degli ospedali dell’isola”.

E’ Mariano Ferro a chiamare a raccolta i siciliani e a convocare la stampa per mercoledì 14 settembre alle 10.30, al Palazzo Esa a Catania.

“Purtroppo il tempo trascorso ha confermato tutte le nostre preoccupazioni  – continua Ferro – e ci ha dato lo spunto o quasi ci ha obbligati ad avviare una riflessione, su presente e futuro di questa terra che vogliamo condividere con i Siciliani con la consapevolezza della necessità di un’evoluzione del nostro impegno politico. Era tutto previsto e preordinato nell’Europa degli interessi dei più forti e del mercato globale, difficilmente la sola protesta, per quanto forte possa essere, potrà condizionare i mercati o cambiare il corso della storia ed è questo che ci induce a intraprendere, insieme a quanti vorranno farlo, un percorso capace di dar vita a un Movimento radicato nel cuore e nella testa dei siciliani, capace di coniugare Protesta e Proposta, assolutamente alternativo a tutti i partiti, di governo e opposizione, che animano questo vuoto teatrino della politica regionale e nazionale”.

“Centrodestra, Centrosinistra e Grillini, tutti insieme appassionatamente – conclude Mariano Ferro – con modalità diverse, fino ad oggi hanno agito contro gli interessi delle aziende siciliane, precludendo qualsiasi speranza di rivalsa alla nostra terra, noi non abbiamo nessuna voglia di rassegnarci e lanciamo la proposta a tutti quei siciliani che hanno voglia di rimboccarsi le maniche e ribellarsi in modo diverso. Siamo noi per primi che, senza rinnegare nulla del nostro recente passato, avvertiamo l’esigenza di  andare oltre l’esperienza dei Forconi. E’ tempo di andare oltre, è tempo di evolvere pensieri e azioni, insieme”.

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