Il Gup di Catania, Filippo Castronuovo, ha rinviato a giudizio gli imprenditori Antonino e Salvatore Leonardi, titolari della discarica Sicula Trasporti, che è in amministrazione giudiziaria, e arrestati il 4 giugno scorso dalla Guardia di finanza di Catania nell’ambito dell’inchiesta ‘Mazzetta Sicula’, e di altri sei imputati.
A processo, con la prima udienza che si terrà l’11 febbraio prossimo davanti alla terza sezione penale del Tribunale, anche gli imprenditori Francesco e Nicola Guercio, il funzionario dell’Arpa Vincenzo Liuzzo, il consulente Giovanni Orazio Messina, il dipendente di Sicula Trasporti Marco Morabito e Giancarlo Panarello. Due imputati, i responsabili dell’impianto di compostaggio Pietro Francesco Nicotra e di quello del trattamento Francesco Zappalà, hanno ottenuto l’accesso al patteggiamento. Altri due, il funzionario del Libero Consorzio di Siracusa Salvatore Pecora e il ‘pentito’ Filadelfo Amarino, saranno processati col rito abbreviato.
La prima udienza è stata fissata per il 16 marzo. A giudizio anche le società Sicula Trasporti, Sicula Compost, Gesac, Edile Sud, Leonhouse Immobiliare ed Eta Service. Ammesse come parti civili il ministero dell’Ambiente, l’Arpa, il Libero Consorzio di Siracusa, l’associazione Legambiente e i Comuni di Lentini, Carlentini e Catania. Secondo l’accusa, sostenuta dalla Procura di Catania, da indagini dello Scico delle Fiamme gialle è emerso “un perdurante e sistematico illecito smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti da oltre 200 Comuni siciliani” e una gestione della discarica “orientata all’esclusivo perseguimento di utili attraverso il mantenimento delle convenzioni con gli Enti locali pur non essendo gli impianti nelle condizioni di poter più adempiere alle prescrizioni fissate dalle autorizzazioni amministrative”.
I due imprenditori sono accusati di associazione per delinquere, traffico di rifiuti, corruzione, frode nelle pubbliche forniture e getto pericoloso di cose.
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