Un 54enne di Giarre è stato arrestato dai carabinieri per maltrattamenti in famiglia. Secondo l’accusa, l’uomo si sarebbe reso responsabile di continui episodi di violenza fisica e psicologica nei confronti della moglie di 52 anni e della figlia di 23. Nei suoi confronti militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le indagini sono state avviate dopo la
denuncia presentata dalla moglie lo scorso dicembre per “ripetuti e violenti atti» di cui era stata vittima nel tempo.

L’uomo addebitava ai suoceri la responsabilità del mancato rientro della moglie a casa e avrebbe forato con un coltello tre
pneumatici dell’autovettura del suocero ottantenne, minacciandoli tutti di morte. L’accoglimento della richiesta di custodia cautelare in carcere da parte del Gip, spiega la Procura di Catania, “è stata ancor più motivata dal progressivo aumento di aggressività manifestato dall’uomo” che, poi, è stato condotto in carcere.

Le denunce per allacci abusivi a Librino

I carabinieri della stazione di Librino, al termine delle attività di verifica effettuate presso uno stabile ubicato in viale Biagio Pecorino, hanno denunciato un 31enne catanese e la convivente, una 28enne di Lentini per il reato di “invasione di terreni o edifici”.

I militari dell’Arma hanno accertato che la coppia ha occupato abusivamente, per uso abitativo, i locali dello stabile in argomento di proprietà dello I.A.C.P. e destinati, peraltro, ad esercizio commerciale.

L’operazione

Nei confronti della medesima coppia i militari operanti hanno anche accertato, mediante la verifica tecnica effettuata dal personale Enel, l’allaccio abusivo diretto alla rete elettrica pubblica dell’utenza in uso, in danno della società E-Distribuzione, nonché, l’allaccio abusivo diretto alla rete idrica.

Gli accertamenti tecnici, effettuati in tutte le utenze dello stabile, hanno consentito di denunciare 78 persone abitanti nel medesimo complesso, poiché per l’utenza di energia elettrica condominiale è stato accertato il collegamento diretto con manomissione dell’allaccio alla rete pubblica con un danno stimato per la società di distribuzione di circa 60.000 euro.

 

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