Tutti i medici a giudizio ad eccezione del direttore sanitario Danilo Audibert per cui è stato deciso il non luogo a procedere. Questa la decisione del Gup Alessandro Ricciardolo nel processo per la morte di Nicole Di Pietro, la piccola deceduta il 12 febbraio 2015 poco dopo la nascita nella clinica Gibiino, mentre era in corso il trasferimento in ambulanza in un ospedale di Ragusa.

Accolta, dunque, la richiesta dei Pm Alessandra Tasciotti e Angelo Brugaletta che avevano chiesto il rinvio a a giudizio per la ginecologa Maria Ausilia Palermo, difesa dall’avvocato Paolo Spanti, il neonatologo Antonio Di Pasquale, rappresentato dal penalista Walter Rapisarda, e l’anestesista Giovanni Gibiino, difeso dall’avocato Piero Granata, indagati per omicidio colposo; e per l’ostetrica Valentina Spanò difesa dall’avvocato Carmelo Peluso, per false attestazioni.

Nel procedimento si sono costituiti parte civile l’assessorato regionale alla Salute, con l’avvocato Domenico Maimone, oltre ai genitori, nonni, bisnonni e zii della bambina, l’associazione di consumatori Codacons e anche la casa di cura. I legali dei familiari di Nicole, gli avvocati Michele Ragonese e Mary Chiaromonte, hanno citato in giudizio la clinica, così la clinica Gibiino, assistita dal penalista Tommaso Tamburino, è nel procedimento con un doppio ruolo: di parte lesa e in giudizio.
Le indagini della squadra mobile della Questura e della sezione Polizia giudiziaria sono state coordinate dalla Procura distrettuale di Catania che ha ribadito l’estraneità di strutture esterne alla clinica nell’inchiesta.

 

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